Aborto e utero in affitto.

Stavo leggendo del battibecco sull’aborto dalla Gruber:

Momento di tensione venerdì 29 marzo durante Otto e mezzo. Lilli Gruber ha brutalmente interrotto i suoi ospiti Marco Travaglio, Francesco Borgonovo e Alessandro De Angelis che battibeccavano animatamente sullo spinoso tema dell’aborto. “Io sono più titolata a parlarne di voi tre”, ha detto Lilli riferendosi al fatto che lei è una donna. E Borgonovo: “Veramente esisterebbero anche i padri”. Apriti cielo. La Gruber lo ha cazziato acidamente: “Il corpo è delle donne dunque decidono le donne, come avviene in tutti i paesi civili”.

Il corpo è delle donne e quindi devono essere le donne a decidere come avviene in tutti i paesi civili.

Io ammetto l’aborto come possibilità; piaccia o no il bambino cresce dentro il corpo della madre e la madre deve avere la possibilità di eliminare o portare avanti quello che cresce, anche se non è un innocuo “grumo di cellule1” ma un “embrione umano”.

Chiusa la parentesi sarei curioso di sapere cosa pensa la Gruber di un paese dove per un genitore è, legalmente, possibile decidere del corpo della donna, se tenere il bambino o se abortirlo, nel senso che se la donna decide in maniera diversa dall’uomo la donna deve pagare fior fiore di risarcimenti danni. Dove il figlio è del genitore, non della donna, lei deve limitarsi a scodellarlo fuori e poi via dalle balle.

Sto descrivendo un sogno bagnato dell’ISIS? No, la civile america dove l’utero in affitto è legge e chi decide del corpo della donna è chi “legalmente” lo noleggia per nove mesi.

«La mamma sei tu — precisa Julie — lei è la portatrice. E sei tu che decidi tutto, anche se farla abortire. La legge ha più volte stabilito che lei non ha alcun diritto. Sarà scritto tutto nel contratto che firmerete con l’avvocato. Una volta fatto l’accordo si va dal giudice e si fa un atto di prenascita così è già chiaro che siete voi i genitori.  ((fonte: la ventisettesiama ora) (qui il mio commento)

Solo io vedo una colossale, enorme, contraddizione fra chi parla della libertà del corpo della donna e chi vorrebbe che di tale libertà possa essere fatto commercio e che la decisione se portare avanti una gravidanza o abortire venga presa da altri. E che se la donna decide diversamente debba pagare tanti risarcimenti?

Se Giuseppe si oppone alla gravidanza di Maria e lei vuole abortire oppure se Giuseppe vorrebbe il figlio e Maria dice che non se la sente, tutte ad urlare che il corpo è di Maria e Giuseppe zitto. Se invece di Giuseppe abbiamo Gianpiernaik che “paga” Maria, Gianpiernaik decide lui: il bambino è down? Maria o abortisce o si trova nella cacca “economica” (qui, fonte: repubblica). Maria vuole tenere il figlio? Maria non ha alcun diritto sul figlio, il figlio è di Gianpiernaik, non di Maria.

Qualcuna si oppone a tale mercificazione, che non riguarda solo due adulti ma anche un bambino? È solo perché si tratta di una egoista omofoba e bigotta che vuole negare le gioie della genitorialità agli altri: qui un articolo omofobo-bigotto del manifesto, e qui un articolo sulle polemiche fra arcigay e arcilesbica (fonte: corriere).

PS

Se qualcuno protesta che io, uomo, non possa scrivere un articolo che tratta di una tematica femminile, sappia che durante la stesura mi son sentito donna e quindi chi mi critica è solo perché transofob*.


  1. Da notare come quando si mostra cosa sia realmente il grumo di cellule molte sbrocchino di brutto e se la prendano con chi dice la verità brutalmente come sta, evitando di edulcorarla. (via Barbara

22 pensieri su “Aborto e utero in affitto.

  1. In effetti la donna che affitta il proprio utero decide per se stessa e assume le responsabilità di un contratto. Lo stesso potrebbe valere per un donatore di sperma. Mi piace di più la sacrosanta vignetta. La Gruber é sessista, 1 mese fa ha apostrofato dei giornalisti con un “maschi maleducati”.

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    • No, non decide per se stessa: decide per un bambino. Decide che non conoscerà mai la sua madre genetica. Decide che non conoscerà mai la madre che lo ha portato e di cui per mesi ha sentito la voce e il battito cardiaco. Decide che appena uscito da lei sarà portato via e affidato a mani estranee. Queste sono le – pesantissime – responsabilità che si prende firmando quel contratto.

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      • Barbara, proprio tu dovresti sapere benissimo che non esiste alcun legame mistico tra bambino e madre genetica. I genitori sono quelli che ti crescono e che sono al tuo fianco quando le cose vanno male, non quelli che hanno contribuito con un ovulo o un’erezione. In molti casi la “madre genetica” e’ meglio non conoscerla neache. E poi. se l’ovulo non e’ suo non e’ neanche una madre genetica, solo un involucro di carne che presto sara’ sostituito da uteri artificiali.

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          • Ok, spiegami te quale legame ci sarebbe allora. Il rapporto tra una madre e un figlio e’ lo stesso che c’e’ tra una barretta di Kit Kat e la busta che l’ha contenuta prima dell’apertura.

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          • Certo che si vede quando uno ha sofferto un’educazione umanistica. Ho visto gente entrare in quelle facolta’ e uscirne col QI a 75 e una incapacita’ completa di seguire o fare un minimo discorso logico. Solo sentimenti e ideologie, la logica per loro era il male. Poi, quelli che andavano a insegnare erano ancora peggiori. I miei insegnanti di italiano erano letteralmente ritardati mentali, i loro stessi colleghi che insegnavano materie serie li consideravano dei dementi. Mi domando cosa succeda nelle facolta’ umanistiche per danneggiare cosi’ le persone. Fanno le lobotomie rituali col pugnale di ossidiana?

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        • In parte sì e in parte no. Sì perché con la tua donazione rendi possibile (non garantito) che si dia vita a un bambino che non saprà mai chi è suo padre, né quale patrimonio genetico – malattie ereditarie, possibili consanguineità eccetera – si porta dietro. No, perché attraverso il tuo sperma non sente la tua voce, il tuo battito cardiaco, i tuoi umori, la tua musica, i tuoi ritmi di movimento, non è nutrito dal tuo sangue eccetera eccetera.

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          • Fesserie. Ho visto tante “madri” comportarsi in maniera orribile con i loro figli nonostante li avessero portati nell’utero per nove mesi. Il rapporto materno lo si fa dopo che il figlio e’ uscito, non prima.

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          • @giovanifrancescosagredo: non sono del tutto sicura di avere capito che cosa esattamente intendi: lo potresti chiarire meglio? Grazie.
            @Shevathas: ho un commento ancora in moderazione! Slegami!!

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        • Volentieri Barbara: tu pensi che la differenza che fa avere una madre adottiva diversa dalla propria madre naturale abbia delle conseguenze maggiori (nella felicità di una persona) rispetto alle differenze che ci possono essere tra le diverse madri naturali (e le diverse madri adottive). In altre parole, tu ritieni (più o meno inconsciamente e senza basi scientifiche -ma non è un problema-) che si più determinante nella felicità di una persona l’aver avuto una madre naturale p[iuttosto che aver avuto una buona madre (adottiva o naturale). In terza istanza, presumi che sia sempre meglio avere una madre naturale. Io non ne sono sicuro, io credo che alcuni siano stati abbastanza fortunati da avere avuto una madre adottiva molto meglio di quella che sarebbe stata la loro madre naturale. Col mio presupposto (diverso dal tuo) nulla si può dire della felicità che sangue latte battito cardiaco e voce avranno sulla felicità della persona. Solo indagini su gemelli e fratelli separati alla nascita possono rispondere a questa domanda a patto però che gli individui non sappiano di essere stati adottati, cosa per altro praticamente impossiblie.

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          • tu pensi
            Ci sono bambini che invidiano i bambini ricchi. Altri invidiano quelli che hanno genitori famosi. Io da bambina invidiavo i bambini orfani – li invidio tuttora, se è per quello. A sette anni andavo tutti i giorni in chiesa a pregare il Signore che mi facesse la grazia di lasciarmi orfana e farmi uscire dall’inferno – la grazia non è arrivata, e dall’inferno non sono uscita mai più, ma questa è un’altra storia.
            La risposta a tutti i tuoi patetici tu pensi è NO, un no grande come un’astronave. E se non fossi quella persona calma, serena, moderata, pacata, equilibrata che sono, ti chiederei, magari urlando, come cazzo ti permetti, sulla base di una lettura, frettolosa, distratta, superficiale, intrisa di tutti i tuoi pregiudizi, di ipotizzare i miei pensieri. E dove cazzo hai trovato, nel mio scritto, il più microscopico, vago, evanescente riferimento alla felicità. Ma siccome sono quella persona calma, serena, moderata, pacata, equilibrata che sono, non te lo chiederò, meno che mai urlando. Tuttavia, siccome anche per lo stomaco di una persona calma, serena, moderata, pacata, equilibrata ci sono dei limiti alla quantità di merda – nel caso specifico sotto forma di arrogante supponenza – che è in grado di digerire, non perderò ulteriore tempo a spiegarti le ragioni per cui l’utero in affitto è un abominio nei confronti del figlio, sicuramente peggiore della pur abominevole donazione di sperma. Anche perché ho la ragionevole certezza che sarebbe tempo sprecato.

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          • Quindi, Barbara, hai avuto una brutta infanzia e quindi l’utero in affitto e’ un abominio perche’ si. Interessante. Mi domando se facevi gli stessi balzi logici quando insegnavi.

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  2. Lo sai che per quanto ti sforzi io non mi arrabbio con te. Io non entro nel merito del utero in affitto (o gpa), alla cui pratica sono contrario, ma voglio sottolineare che quando dici che é meglio avere una madre naturale a prescindere, stai necessariamente assumendo per vero il concetto che tutte le madri naturali sono meglio di tutte le madri adottive. Che tu lo voglia o meno, la logica ha delle sue regole. Se (e succede spesso) uno mi dice che i neri corrono più forte dei bianchi io ogni volta sono costretto a ricordare che tale enunciato equivale a dire che tutti i neri corrono più veloci di tutti i bianchi (discorsi simili possono ricorrere anche rispetto al QI o qualsiasi altra dote naturale). E siccome questo è palesemente falso, si devono trovare argomenti migliori per rigettare la pratica dell’utero in affitto
    Altrimenti tanto vale per prenderla come una verità ontologica ( a cui nessuno può opporsi, come la santissima trinita) perché vera di per se ed indimostrabile (come devono essere le verità ultime)

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  3. Allora ok i commenti anche duri ma, mi spiace, quando si finisce a beccarsi stile pollaio e i commenti riguardano la persona e non l’argomento del contendere non mi piace. Mi spiace ma commenti chiusi.

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I commenti sono chiusi.