la moda e la scuola

Sorgente: Fioramonti furioso con il governo: “Nessuno mi ha ascoltato” – IlGiornale.it

(…) Clima a scuola – Fioramonti poi, in un’intervista rilasciata a Reuters, ha anticipato una novità per quanto riguarda il prossimo anno scolastico: “L’anno prossimo l’Italia sarà il primo Paese al mondo dove lo studio dei cambiamenti climatici e dello sviluppo sostenibile sarà obbligatorio”. A partire da settembre 2020 tutte le scuole dovranno dedicare “33 ore all’anno, circa un’ora a settimana, alle questioni relative ai cambiamenti climatici”. Il ministro poi ha aggiunto che sarà prevista “una nuova prospettiva legata allo sviluppo sostenibile” per le materie tradizionali come geografia, matematica e fisica. “L’intero Ministero sta cambiando affinché la sostenibilità e il clima siano al centro del modello educativo”, ha concluso.

Ho insegnato informatica a cavallo degli anni 2000 quando la materia era abbastanza nuova e veniva usata per prendere per culo gli studenti. Moltissime scuole si vantavano, falsamente, che facevano informatica quando in realtà più che studio della scienza del “informazione automatica” si insegnava ad usare un PC e si faceva credere agli studenti che, per avere 8 in informatica, bastava saper accedere un PC. Se poi riuscivi a formattare un documento senza usare spazi e “a capo” ti avrebbe telefonato Bill Gates in persona per nominarti, seduta stante, CEO della Microsoft.

Il risultato di tutte quelle prese in giro è stato l’avere ragazzi delusi e che si son sentiti presi per il culo, si aspettavano una materia “facile” e si son trovati “una specie di matematica”. Flow chart invece di photoshop, excel (o fogli di calcolo) invece di paint per fare i disegnini.

Memore di quelle esperienze penso che sia un errore che la scuola stravolga le materie per seguire le mode del momento; il compito della scuola è fornire un robusto bagaglio di conoscenze e far sviluppare il senso critico, quello che davanti ad ogni affermazione ti porta a chiedere le prove, quello che ti rende capace di fare una ricerca per vedere quali e quanto siano attendibili, almeno spannometricamente, le fonti citate, quello che ti insegna che “l’onere della prova ricade su chi afferma”.

Ecco perché penso che quella del ministro sia una mastodontica stronzata che serve solo a “vendere” aria fritta usando un argomento alla moda. Cosa XXX vuol dire mettere il problema della sostenibilità al centro della fisica e della matematica? Buttiamo a mare i principi della termodinamica ed insegniamo il motore a gatto imburrato e la free energy di tesla? L’unico risultato sarà di tirar su una generazione convinta che progetti come questo siano genialate invece che solenni gretinate. Oppure può servire per “facilitare” materie ostiche, così come i famigerati crediti per le attività extrascolastiche, cioè pierino è una rapa incapace di fare una semplice addizione ma siccome ha tanto a cuore greta, ha comprato il poster greta, il libro di greta, la felpa di greta, il lanciafiamme di greta (Co2-free*) merita in ogni caso otto in matematica perché il voto di gretinate fa media…

Sinceramente, non so se Fioramonti ci è o ci fa, ma sto rivalutando alquanto Valeria Fedeli e Maristella Gelmini…

*Infatti non contiene il pericolosissimo cobalto biatomico.

In Terris Inferos – MenteCritica

La terza è che non capisco perché l’intellighenzia italiana insista sulla valenza e sulla continuità del soccorso in mare. Se, come viene affermato, la migrazione è un fenomeno indotto da guerra, carestia, condizioni di estrema indigenza, la posizione da sostenere dovrebbe essere che queste persone andrebbero prelevate direttamente in loco e trasferite con un ponte aereo navale in Europa in tutta sicurezza. Non capisco perché un migrante, per essere degno della considerazione dei nostri intellettuali, debba sottoporsi al percorso penitenziale che comporta la traversata del deserto, la prigionia, la tortura, l’imbarco e la successiva salvazione.
Quella del ponte umanitario sicuro sarebbe una posizione politica magari non popolare, ma perfettamente lecita. Si abbia il coraggio di assumerla e la si sostenga negli ambienti giusti piuttosto che discettare di corpi, indossare il mantello da samaritano e scrivere articolesse sui quotidiani.

Sorgente: In Terris Inferos – MenteCritica

Debito for dummies

Un parente vi chiede in prestito una cifra “importante”, dicendo che gli serve per un importante investimento. Vedete che invece la usa per andare in vacanza e spenderla in beni voluttuari.

Tornato dalla vacanza vi chiama e vi dice: “Senti… io ho speso tutto… adesso non ho un soldo e quindi il denaro non te lo posso rendere, ma amici come prima, ok?”.

Un mese dopo vi chiama e vi dice: “Ascolta, mi servirebbe del denaro in prestito o che faccia da garante per un prestito presso la finanziaria perché rischio di perdere l’acconto con l’agenzia di viaggio per la vacanza a Sharm se non pago il saldo. Non è che potresti…”.

Voi cosa gli rispondereste?

A) Certo, capisco che tu sia stressato ed abbia tutto il diritto di andare in vacanza. Ecco, il prestito lo chiedo io tu prendi i soldi e divertiti…

B) Scarica di insulti da far arrossire il sergente maggiore Hartmann

Avete risposto A; siete persone meravigliose, estremamente generose e sicuramente intelligenti, comprensive e studiate. Persone che meritano di possedere un nuraghe seminuovo. Oggi abbiamo il 50% di sconto, fate schiattare d’invidia i vostri parenti mostrandogli il vostro nuraghe in Sardegna. Alle prime 50 telefonate anche una foto autografata di Giorgio Mastrotta.

Se invece avete risposto B siete come la merkel, dei tirchi europlutocrati con un registratore di cassa al posto del cuore… Vergognatevi…

Pacta sunt servanda… semper… /2

I patti si devono rispettare… sempre.

Riprendo un articolo che scrissi quando Tsipras vinse in grecia e tirò fuori dal cilindro la storiella della rinegoziazione del debito e il ritorno alla dracma. Come al solito gli italiani non capiscono niente perché non hanno voluto capire niente1 delle vicende greche. Se il rinegoziare il debito e la stampa di una nuova moneta fosse stata la panacea perché la Grecia non l’ha fatto nel 2015? perché il Venezuela è nei casini, nonostante possa stampare tanta moneta quanta ne vuole2?

Sarebbero domande che le persone capaci di leggere qualcosa oltre le bacheche di FB e dotate di favella dovrebbero porsi3.

Su faccialibro e su internet è iniziato il festival degli sciroccati della fine dell’austerity e della rinegoziazione del debito (ovvero dire ai creditori: i soldi che ti dovevo rendere non te li do e me li sbagasso in qualche altro modo). E tutti ad esaltare Tsipras che non paga. Per chiunque abbia un quoziente intellettivo che abbisogni, per essere rappresentato, di almeno quattro bit (di cui uno di parità) salta subito agli occhi che simili azioni nella scala delle azioni intelligenti vengono immediatamente dopo i darwin awards e immediatante prima del pulirsi il sederino con una sabbiatrice industriale dopo aver fatto i bisognini.

Tizio ha un debito con Caio e decide di non pagare, cosa succede nell’immediato? che a Tizio nessuno presterà nulla per un tempo abbastanza lungo o se presta, presta sulla base di garanzie non revocabili unilateralmente da Tizio, come il trasferimento della proprietà di beni di Tizio verso Caio o cambiali. Provate a chiedere, da protestati, un prestito personale non finalizzato e vedete le condizioni proposte. Perché se uno froda una volta probabilmente froderà in seguito e, una volta che hai fatto una figura da truffatore l’etichetta ti resta attaccata addosso.

Quindi la scelta di Tizio di non pagare Caio può risultare vantaggiosa, per Tizio, solo in due casi:

1 – Tizio è alla canna del gas e deve chiedere l’elemosina anche solo per mangiare. In tal caso Caio si mette il cuore quasi in pace e, se lo ritiene opportuno lui (e non Tizio) può concedere dilazioni (pospongo le rate) o condoni (rendimi il 20% dei debiti e la chiudiamo lì).

2 – Tizio è molto ricco e non ha bisogno di accedere al credito per un tempo abbastanza lungo da far dimenticare quale cattivo pagatore sia stato.

Altrimenti per accedere al credito dovrà cedere in usufrutto alcune parti anatomiche (se miracolosamente sopravvissute alla sabbiatrice) se vuole accedere di nuovo al credito e avere un tasso di interesse “altino…”.

Parliamo anche di Caio; molti Caio, ora afficionados di Tsipras, hanno dimenticato i Tango Bond,  e chi è che s’è trovato un dildo size XXXL  superior nel secondo canale [dildo autografato dal Sig. Aggio in persona].

Cosa succede se l’italia non paga i debiti? banalissimo: nessuno presta soldi e nessuno accetterà semplicemente i soldi del monopoli che verranno stampati per sostituire l’euro. Le materie prime all’estero dovranno essere pagate in valuta pregiata. Le imprese dovranno sobbarcarsi loro il rischio del cambio. Succederà quello che è successo alla russia o alla ex jugoslavia: la valuta nazionale era carta straccia, quella reale era il marco tedesco, e i pagamenti avvenivano in natura, non nella valuta nazionale. Mercato nero a gogo. E la russia aveva materie prime e risorse, cosa che invece l’italia non ha.

Fate un piccolo esperimento: prendete un foglio di carta e scriveteci sopra: “vale cento euro”. Poi ditemi in quanto tempo riuscite a spenderlo ed avere merce per quel controvalore (case e alberghi del monopoli esclusi).


  1. E l’ignoranza “volontaria” io la considero una colpa grave. 
  2. Ovviamente è colpa del GGG (grande gombloddo globale); ex gombloddo quodlibet. 
  3. Sperando la risposta non sia: l’idea è ottima ma è sempre stata implementata male (cfr. comunismo marxista). Purtroppo molti drogati di idealismo pensano che se la teoria cozza contro la realtà allora sia la realtà ad essere fallace. 

Il Comune Napoli vieta alle macellerie di esporre animali morti in vetrine e per strada – La Stampa

Sinceramente quando ho letto la notizia ho pensato alla solita trollata bufala dei media. Poi ho visto la fonte e temo sia vero.

Posso dire che, imho, è una ordinanza demenziale. Non sono un giurista ma sarei curioso di sapere, da qualcuno più ferrato di me, se il comune ha il potere di emanare simili ordinanze. Da notare il solito pretesto della tutela dei minori. Buffo che un comune in dissesto finanziario e con seri problemi di violenza e baby gang pensi a levare gli animali morti dalle macellerie invece di affrontare qualche altro problema più importante.

Sorgente: Il Comune Napoli vieta alle macellerie di esporre animali morti in vetrine e per strada – La Stampa

A Napoli sarà vietato esporre animali macellati parzialmente o interi nelle vetrine e per strada, pena la rimozione e una multa di 500,00 euro. Una decisione che punta a fare scuola perché, secondo il Servizio Promozione e Tutela della Salute e degli Animali del Comune partenopeo, non esistono precedenti in Italia di questo tipo. L’ordinanza, spiega l’assessore alle Politiche Sociali con delega alla Tutela della Salute degli Animali Roberta Gaeta, non vuole essere un semplice divieto, ma un atto di civiltà che punta soprattutto alla tutela dei bambini. «Vedere oggi capretti e agnelli scuoiati, con occhi vitrei, appesi a testa in giù nelle vetrine delle macellerie è uno spettacolo che a molti fa male, soprattutto ai più piccoli» commenta l’assessore, che aggiunge: «La Pasqua porta con sé questa tradizione alimentare che comporta la macabra usanza dell’esibizione dei corpi degli animali. Una modalità crudele. È nei piccoli gesti che si misura la sensibilità di una collettività».

 Prima cosa: il solito “i pampini, nessuno pensa ai pampini”. Seconda cosa quell’ordinanza non è per tutelare i pampini quanto per arruffianarsi i nazivegani, visto che il comune è in pessime acque e quindi occorre trovare, in fretta, un modo per recuperare consenso (e non far parlare del dissesto finanziario)ò.

L’ordinanza vieta anche solo l’esposizione di parti di animali, obbligando i commercianti a conservarli nelle celle frigorifere, secondo le prescrizioni normative di igiene alimentare vigenti. Una scelta che potrebbe risultare ipocrita o integralista ad alcuni ma, come commenta il garante degli animali del Comune di Napoli Stella Cervasio, potrebbe invece rappresentare un’opportunità anche per le altre città italiane.

“garante per gli animali del Comune di Napoli”; sarà un incarico rettribuito? e come viene scelto il garante? sarei curioso di saperlo-

«Ho accolto con grandissimo favore questa iniziativa e spero che presto qualcuno faccia altrettanto in Italia. Non si vuole nascondere questi animali, è solo un primo passo per una modifica della civiltà», racconta Cervasio, che questa mattina ha postato sui social la foto di una carcassa esposta nella vetrina di una macelleria suscitando lo sdegno di molti per l’immagine cruda. «Questi animali, continua, sono esposti per vendere e finiscono per ferire soprattutto i bambini».

Ma l’obiettivo non è la sola tutela dei passanti, piccoli o grandi che siano. Ma anche e soprattutto il rispetto nei confronti degli animali. “Nell’immaginario collettivo infantile, si legge nell’ordinanza, alcuni animali hanno i caratteri della familiarità, con importanti ricadute nell’ambito della sfera affettiva e quindi di un equilibrato sviluppo psichico”. Napoli anche in passato ha mostrato particolare attenzione alla tutela del mondo animale. Lo scorso Capodanno, fu proprio l’assessore Gaeta a lanciare la campagna social “No ai botti”, per proteggere soprattutto i migliori amici dell’uomo: i cani. La scelta napoletana di vietare da oggi l’esposizione di carcasse nelle macellerie potrebbe, però, suscitare delle proteste da parte dei commercianti, che hanno tuttavia 60 giorni di tempo per presentare regolare ricorso al TAR della Campania.

Da persona cresciuta in campagna, e che ha visto gli animali, posso dire che è sbagliatissimo “personificare” gli animali. Gli animali sono animali, gli esseri umani sono esseri umani. Per non sconvolgere i bambini vietiamo anche a “mamma gatta” di insegnare a cacciare ai gattini1? gli facciamo credere che i gattini nascano dalla pianta dei gattini come le mele dalla pianta delle mele e le arance dalla pianta della arance? E già che ci siamo vietiamo anche la derattizzazione visto che vedere un topo agonizzante per il veleno può sconvolgere i bambini.

Probabilmente il tar manderà in soffitta questa genialata, e poi chi paga?


  1. Mamma gatta cattura una preda e la porta viva ai cuccioli che si divertono a prenderla, lasciarla e ricatturarla continuamente. Poi l’ammazzano e nel caso se la mangiano ma dopo averci giocato molto a lungo. 

Gran Sasso: così il “metodo Iene” mina le istituzioni scientifiche – Il Foglio

Magistrale articolo del foglio sulla vicenda. La conclusione

L’Italia è, tra i paesi occidentali, uno di quelli che hanno il più basso livello di fiducia nelle istituzioni e nella democrazia. Le campagne mediatiche e politiche che insistono nel prendere a picconate, usando il sospetto e la menzogna, anche quel poco che è rimasto di parzialmente sano, come le istituzioni scientifiche, stanno perseguendo malvagiamente l’obiettivo di trascinare il paese in una nuova barbarie civile.

Per quanto sconfortante possa essere è purtroppo vera.

Sorgente: Gran Sasso: così il “metodo Iene” mina le istituzioni scientifiche – Il Foglio

Sulla risoluzione SOX della commissione attività produttive dell’abruzzo

Fonte: https://www.consiglio.regione.abruzzo.it/acra/esperimento-soxapprovata-risoluzione-del-m5s

22/11/2017 – 17:25)

(ACRA) – Approvata all’unanimità in Commissione Attività produttive la risoluzione del M5S che chiede il blocco immediato e definitivo dell’esperimento radioattivo SOX nei laboratori INFN del Gran Sasso. “Siamo soddisfatti” – spiega il Consigliere Riccardo Mercante – “Questa risoluzione approvata da tutta la maggioranza e da tutti i gruppi di opposizione impegna il presidente e la giunta tutta della Regione Abruzzo a mettere in campo tutte le azioni necessarie per interrompere e bloccare in modo definitivo, senza se e senza ma, l’esperimento. Della sua pericolosità abbiamo già argomentato precedentemente, così come dell’assoluto silenzio della Regione relativo all’autorizzazione rilasciata già due anni fa. Abbiamo messo in campo ogni azione possibile dentro e fuori dal palazzo per bloccare questa pericolosa operazione. Alle nostre numerose battaglie si aggiungono anche le dichiarazioni rilasciate dal direttore dei laboratori dell’INFN alla trasmissione le Iene: “Siamo noi nel posto sbagliato se li c’è la captazione dell’acqua”…ed ancora “Come direttore di laboratorio se potessi decidere di non erogarla sarebbe un grande sollievo per me”. Questo Governo Regionale non può continuare ad operare in questa direzione mettendo a rischio un patrimonio acquifero immenso e la salute di 800.000 cittadini. L’esperimento radioattivo deve essere immediatamente bloccato revocando qualunque tipo di autorizzazione data in precedenza. Colgo l’occasione per porgere a nome della Regione Abruzzo come istituzione e di tutti i suoi residenti le più sentite scuse alla giornalista Nadia Toffa per l’ atteggiamento del Presidente D’Alfonso nei suoi confronti”. (com/m.f.)

Dell’idiozia di tale risoluzione, dal punto di vista dei motivi scientifici e di merito, hanno già parlato tanti altri molto più titolati di me. Io invece vorrei far notare un altro fatto: che in Italia si ha difficoltà ad accettare che un procedimento amministrativo si concluda con una decisione “sgradita” e si cerca in tutti i modi di ostacolarne l’attuazione con tecniche di guerriglia e dilatorie.

In nome della certezza del diritto, se si è giunti ad una decisione definitiva nella quale non si può più entrare nel merito, tale decisione dovrebbe diventare effettiva. Altrimenti, se fosse possibile rimangiarsi dall’oggi al domani qualsiasi decisione, anche sulla base di argomentazioni vaghe e fumose, chi investirebbe in italia? Quale costruttore si azzarderebbe a costruire se scoprisse che, dall’oggi al domani solo perché a qualche politico son girate le scatole, le autorizzazioni sono carta straccia? Quale azienda investirebbe per aprire un impianto per poi vederselo bloccare perché nonna Pina pensa che emani karma negativo che ostacola la fioritura dei suoi gerani?

L’effetto di questa mentalità nelle opere pubbliche è dannato: consideriamo una azienda, la ACME, che vince una gara d’appalto. E prima di iniziare viene bloccata da mille cavilli e manifestazioni di protesta. Quei ritardi nell’avvio causano ovviamente dei costi extra all’azienda, costi della quale lei non è direttamente responsabile e che quindi può ricaricare sulla stazione appaltante. E chi paga quei costi extra? L’ente che vede lievitare il costo dell’opera dall’X inizialmente previsto a X+cifrone. Ecco un motivo della lievitazione dei costi della TAV, o del TAP, tanto per avere esempi reali.

Il fatto è che una volta giunti ad una decisione, a meno che tale decisione non sia stata presa in maniera fraudolenta, quella è e conviene mettersi il cuore in pace. Invece molti vogliono fare i paladini della gggente facendo colossali danni. Danni che però si guardano bene dal pagare e dal prendersene la paternità.

Se si blocca l’esperimento, chi paga i danni? ovviamente se l’esperimento si blocca per scelta unilaterale del governo dell’abruzzo chi risarcisce l’INFN dei danni dovuti alla perdita dei finanziamenti? alle penali per la rottura di contratti di fornitura? alla perdita di lavori dell’indotto? Non si sta parlando di bruscolini. Mi chiedo quanti che adesso si stanno spellando ad applaudire continueranno gli applausi entusiasti quando i soldi di quei risarcimenti dovranno essere trovati nel bilancio della regione.

Quando ci si lamenta dell’aumento “monstre” dei costi delle opere pubbliche in italia o del perché molte aziende non vengano qui ad investire ma preferiscano delocalizzare, forse una qualche riflessione sui comportamenti descritti sopra sarebbe opportuno farla invece di limitarsi a frignare: politici corrotti, aziende farabutte, tutti ladri contro la gggente onesta e studiata.

 

l’incidente di Goiània

L‘incidente nucleare avvenuto nella città di Goiània, Brasile è stato di uno dei più gravi incidenti nucleari capitati nel mondo. E’ stato classificato con un valore di 5 nella scala ines dell’agenzia ONU per l’energia atomica AIEA. Per intenderci gli unici incidenti più gravi di questo sono stati solo tre: chernobyl, fukushima, che son stati classificati di grado sette, e l’incidente di Kyštym, Unione Sovietica, classificato di grado sei.

Di grado cinque oltre goiània ci son stati, solo, l’incidente di Windscale, Regno Unito e l’incidente di Three Mile Island, Stati Uniti.

Brevemente cosa è successo? Che due persone hanno rubato, da un ex ospedale in dismissione, un apparato per la radioterapia, e per venderlo come “rottami” lo hanno smontato fino ad estrarre le capsule di “cesio 137” contenute al suo interno ed utilizzate per generare le radiazioni utilizzate per la radioterapia. La capsula ha poi viaggiato, insieme ai resti dell’apparato, fra diversi depositi di rottami.

Ciò causò una serie di contaminazioni radioattive e di vittime: circa 130.000 persone invasero gli ospedali. In circa 250 persone furono trovati, grazie all’uso di contatori Geiger, residui radioattivi sulla pelle. Alla fine, 20 persone mostrarono segni di sindrome acuta da avvelenamento da radiazioni rendendo necessario il trattamento richiesto. I decessi diretti furono 4.

Perché non se ne parla molto e perché non se ne è parlato per il SOX visto che si tratta di un incidente con caratteristiche molto, molto simili, a quello che teoricamente (ma molto molto molto teoricamente1) potrebbe capitare alla sorgente radioattiva usata per l’esperimento SOX?

Perché si tratta di un incidente “anomalo” riguardo agli altri elencati. Perché non riguarda una centrale nucleare od un sito di predisposizione del combustibile nucleare ma riguarda un uso civile ospedaliero del nucleare o meglio di una sorgente radioattiva utilizzata in ambito civile ospedaliero.

Causare fobie ingiustificate, per lucrarci sopra, riguardo ad  esperimenti che avvengono in laboratori la cui struttura ed il funzionamento interno è poco conosciuto è molti più facile, e redditivo, che causare fobie ingiustificate verso, ad esempio, i vaccini2 o gli ospedali.  Vedere una folla che chiede la chiusura del laboratorio del gran sasso in nome dell’assenza di rischio nucleare è molto più probabile di vedere una folla, che per lo stesso motivo, chiede la chiusura del reparto di radiologia e medicina nucleare dell’ospedale vicino a casa.

 


  1. un cilindro di lega di tungsteno, nichel e ferro con le pareti spesse 19 cm e dal peso di 2,5 tonnellate è un poco difficile da rubare nascondendoselo in tasca… 
  2. con molti medici antivax, l’ordine dei medici ci è andato con mano “pesante” arrivando anche all’espulsione. Espulsione che causa un danno economico evidente. 

Intervista di Marco Pallavicini sul SOX

Start Magazine pubblica una interessante intervista a Marco Pallavicini, vicedirettore dell’esperimento SOX. Devo dire che mi è piaciuta molto, soprattutto la conclusione.

L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare sta lavorando (da anni) ad un complesso esperimento sulla fisica dei neutrini, volta in particolare a stabilire se esista un tipo di neutrino fino ad ora sconosciuto, il cui nome è SOX.

Per SOX è necessaria una fonte di particelle sub-atomiche, ovvero una fonte radioattiva, e a questo scopo è previsto da qui a diversi mesi l’arrivo di Cerio 144 presso il Laboratorio Nazionale del Gran Sasso, in Abruzzo.

La notizia dell’arrivo di questo radioisotopo presso i laboratori del Gran Sasso ha messo in agitazione movimenti ambientalisti e popolazione locale, e in un crescendo di allarmismi e notizie incontrollate, di SOX e del Cerio144 ha parlato, nei giorni scorsi, la trasmissione televisiva “Le Iene” (che ha già un curriculum di servizi antiscientifici poco inviadiabili, a partire dal caso Stamina). In un servizio di Nadia Toffa si evocano scenari apocalittici di inquinamento da radiazione e incidenti nucleari.
Non a caso il servizio si apre con le sinistre immagini dell’incidente alla centrale nucleare di Fukushima, in Giappone, incidente che durante il servizio la Toffa richiama più volte, con paralleli scientificamente azzardati.

Ne abbiamo parlato con Marco Pallavicini, vicedirettore del Dipartimento di Fisica dell’Università di Genova, coordinatore del progetto SOX.

(…)

Il servizio inizia evocando l’incidente di Fukushima, un reattore nucleare per la produzione di energia. Cos’hanno in comune un esperimento che utilizza un radioisotopo e una centrale nucleare?
“Assolutamente nulla se non il fatto che c’è di mezzo la radioattività, ma è un legame molto labile.
Se sposassimo questa tesi dovremmo dire che anche le sorgenti al cobalto che si utilizzano in ospedale per la radioterapia, o le sorgenti radioattive utilizzate da tutti i rivelatori di fumo presenti nelle case dovrebbero essere considerati pericolosi.

Se i rivelatori di fumo utilizzano quantità minime di fonti radioattive, le sorgenti al cobalto che si usano negli ospedali non sono affatto quantità minime, sono quantità molto importanti che, però – come nel caso di SOX – sono utilizzate in modo assolutamente sicuro, perché la tecnologia per farlo esiste.

La ragione di fondo per cui il paragone con una centrale nucleare e con l’incidente di Fukushima è veramente una truffa, è che una sorgente radioattiva non è un reattore. Una sorgente radioattiva non è un dispositivo in cui avviene una reazione nucleare di fissione, che per essere gestita dev’essere controllata come accade nei reattori. In una sorgente radioattiva, anche in presenza di un quantitativo importante di radiazioni, come nel caso di SOX, non c’è nessuna reazione.

Si tratta di decadimenti naturali, che per nessuna ragione possono essere accelerati o rallentati o cambiati e una volta che uno ha – come nel caso di SOX – sigillato completamente la fonte radioattiva e schermato con del materiale passivo, che quindi non si può guastare, non si può rompere, non si può aprire in nessun caso, non esiste alcun pericolo.

Quella con Fukushima è veramente un’associazione di idee truffaldina, non è neanche un errore, a mio giudizio c’è dientro la volontà precisa di spaventare la popolazione, facendo un paragone scientificamente inconsistente, tra un disastro planetario come quello di Fukushima e un progetto assolutamente sicuro e innocuo come SOX”.

Quindi la fonte radioattiva è più simile alle fonti radioattive che contengono gli ospedali piuttosto che a quelle delle centrali nucleari?
“Assolutamente sì. Nella maggior parte dei casi, negli ospedali si tratta di una sorgente a Cobalto 60, e in quel caso c’è un’emissione di radiazioni gamma che viene utilizzata per la radioterapia.

Nel caso di SOX, il quantitativo di Cerio144 è significativamente maggiore, ma il concetto è lo stesso. Tanto è vero che il nostro contenitore pesa 2,5 tonnellate, proprio perché non abbiamo una sorgente che pesa pochi kg come nel caso delle sorgenti ospedaliere. In questo modo la schermatura che noi abbiamo costruito è totalmente sicura”.

(…)

Risponde a requisiti di sicurezza superiori rispetto a quelli delle centrali nucleari?

“Il paragone non conta: la centrale nucleare è un’altra cosa. I requisiti di una centrale nucleare sono altri, ma stiamo veramente parlando di cose non confrontabili.

Il contenitore del Cerio144 per SOX risponde a requisiti che hanno a che fare con la scrematura della radiazione. Tanto per dareun valore, la radiazione residua che esce dal tungsteno è tale per cui gli operatori che misureranno la sorgente – quindi quelli che ci vanno più vicino, che faranno la calibrazione, che installeranno gli apparati, isomma quelli che ci staranno attaccati – prenderanno una dose confrontabile con un paio di radiografie dentistiche o molto meno di una ordinaria radiografia che uno si fa quando si fa male al polso. Meno di 100 micro sievert.

Una normale radiografia viaggia sui 300/400 microsievert e si va verso i 1000 sievert per una normale radiografia. Se facciamo una TAC si va addirittura a 500-100 volte di più. Un viaggio in aereo andata e ritorno a New York, porta un’esposizione alle radiazioni molto maggiori rispetto alla SOX per gli operatori che ci stanno in contatto. Tutti gli operatori che non vi entrano in contatto, il personale del laboratorio non coinvolto in SOX, non prenderanno alcuna dose, zero”.

(…)

Come vivete il clamore intorno a questa vicenda?
“Male, perché io in questo momento non so se riuscirò a fare mai l’esperimento. Può ben capire che disastro sarebbe se non dovessimo farcela, dopo aver lavorato circa 6-7 anni, aver anche coinvolto una decina di giovani ragazzi brillanti, il cui futuro nella ricerca in Italia di fatto al momento dipende da SOX. Se l’esperimento non si fa è veramente una catastrofe per loro, per l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, per il laboratorio Gran Sasso ma – mi faccia dire – è una catastrofe per l’Abruzzo perché se si fa così, poi prima o poi il laboratorio del Gran Sasso chiude e chi ha da rimetterci sono in primis i cittadini abruzzesi, che perderebbero un centro di eccellenza mondiale”.

Non solo loro: quanto rischia di perdere la ricerca in Italia?
“La ricerca italiana rischia moltissimo. Basti pensare a cosa significa arrivare a chiudere un laboratorio perché si prendono delle decisioni deliranti, basate su posizioni antiscientifiche che rasentano in molti casi il ridicolo – se non fosse che non c’è niente da ridere.
Quello che noi diciamo è che, facendo le cose bene, esistono i modi – e lo facciamo – di tenere tutti al sicuro”.

Insomma, non c’è il rischio di un incidente nucleare
“Quello è fantascienza. Non sparpagliamo terrore dicendo falsità assolute o paventando pericoli che davvero non esistono”.

 

Se salta l’esperimento i primi a pagare sarebbero le brillanti menti che stanno lavorando nei laboratori INFN, un centro di eccellenza mondiale. Centro che genera il suo indotto nel territorio, basti pensare che chi vi lavora mangia, beve, vuol divertirsi ed andare a dormire. Perdere il centro avrà colossali ricadute sul territorio. Immagino succederà un altro caso “la maddalena”. Un sacco di gente che urlava “yankee go home” e quando gli americani hanno, realmente, abbandonato la base di santo stefano gli stessi son scesi in piazza ad urlare contro l’impoverimento del territorio. Posso capire che una base di supporto per sottomarini nucleari possa non piacere, ma i laboratori del gran sasso sono laboratori civili.

Strano che adesso che è stata dichiarata la santa crociata contro le fake news nessuno di chi la mena con le fake news ogni tre per due, abbia osato dire qualcosa contro queste, plateali, fake news. Paragonare il SOX a fukushima sarebbe come paragonare una autocisterna alla exxon valdez. Se proprio si volevano fare paragoni azzeccati si sarebbe potuto parlare dell’incidente di Goiàna; perché non l’hanno fatto? Dire che i fisici sono brutti e cattivi e che vogliono distruggere il mondo con il nucleare, è una panzana che molti, ignoranti, potrebbero bere. Dire che negli ospedali ci son bombe atomiche, pur essendo una panzana di pari livello, verrebbe creduta di meno.

Purtroppo un pseudo ambientalismo che basa le decisioni solo sugli occhi dolci dei cuccioli di foca e su una colossale, mastodontica, ignoranza scientifica ha molto seguito in italia e condiziona pesantemente le politiche. Spero che qualche procura non decida di indagare sulla base di ipotesi fantascientifiche con indagini che avranno come unico risultato quello di distruggere completamente la ricerca scientifica in italia. Purtroppo pochi si son resi conto dei danni colossali che hanno prodotto, alla scienza italiana, i casi di Ilaria Capua e della Xylella.

risposta dell’INFN su facebook ai dubbi instillati dalle iene sull’esperimento SOX

L’esperimento SOX, un esperimento dell’INFN che verrà svolto nei laboratori del Gran Sasso. Le iene1 si son buttate sulla notizia e stanno sfruttando la fobia del nucleare per fare un, imho penoso, spettacolo contrabbandato da giornalismo.

Pessimo perché non è di certo con la fobia irrazionale verso la scienza e tutto quello che è scientifico che si aiuta il progresso; magari con quella riesci a fare un poco di audience in più ma poi lasci a terra innumerevoli cocci. Stamina docet.

Questa è la risposta scritta dall’INFN nella sua pagina istituzionale su FB; risposta che condivido pienamente

fonte, una discussione nei commenti all’articolo:  https://www.facebook.com/IstitutoFisicaNucleare/posts/10155878929227579:0

Carola XXX Sono una cittadina abruzzese con 3 figli! Cosa c’è di vero in quello denunciato alle IENE ieri sera sul Gran Sasso?

INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Cara Carola,
grazie per la domanda. Il servizio delle Iene andato in onda ieri sera contiene numerose falsità e poche verità presentate in modo parziale e fazioso. Cercheremo quindi di fare chiarezza su alcuni punti che destano preoccupazione in lei come in molte altre persone che abitano il territorio.
I Laboratori Nazionali Del Gran Sasso – INFN hanno a cuore la sicurezza dell’acqua del Gran Sasso. La sicurezza dell’acqua in particolare, e dell’ambiente in generale, è una condizione necessaria ai Laboratori per svolgere le proprie attività di ricerca. Soprattutto perché i nostri Laboratori sono parte del territorio abruzzese: molti nostri ricercatori e molte delle persone che vi lavorano sono abruzzesi, vivono nel territorio e bevono l’acqua che esce dai loro rubinetti. E l’INFN pone la massima attenzione al rispetto della legge: tutto è fatto nel rispetto delle norme e con le autorizzazioni necessarie. Quindi anche nel caso del nuovo esperimento SOX si è seguito rigorosamente l’iter di legge. L’autorizzazione all’impiego è stata ottenuta da Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero della Salute, Ministero dell’Ambiente, Ministero del Lavoro, Ministero dell’Interno (Protezione Civile) e di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
SOX non è un esperimento nucleare che prevede la manipolazione di atomi, come accade per esempio in una centrale nucleare, ma un esperimento scientifico che usa una sorgente radioattiva sigillata, come quelle che vengono usate, sia pure con una diversa potenza e differenti finalità, negli ospedali delle nostre città per eseguire esami diagnostici e terapie. SOX è infatti un esperimento per lo studio dei neutrini che utilizza 40 grammi di polvere di Cerio 144. Il Cerio 144 produce decadimenti radioattivi spontanei, non reazioni nucleari di fissione. SOX quindi non ha niente a che vedere con un reattore nucleare, non può esplodere, neppure a seguito di azioni deliberate, errori umani o calamità naturali. (Per saperne di più: https://www.lngs.infn.it/it/borexino)
Per garantire lo svolgimento in assoluta sicurezza dell’esperimento, senza nessun rischio per le persone e per l’ambiente, il Cerio 144, è isolato e totalmente schermato. La polvere di Cerio è chiusa e sigillata in una doppia capsula di acciaio, che a sua volta viene poi chiusa all’interno di un contenitore di tungsteno dello spessore di 19 centimetri, del peso di 2,4 tonnellate, realizzato appositamente per SOX con requisiti più alti rispetto agli standard di sicurezza richiesti, e in grado di resistere fino a 1700 °C. La sorgente rimarrà chiusa sotto chiave nel suo alloggiamento inaccessibile, per l’intera durata dell’esperimento, cioè 18 mesi. Il contenitore di tungsteno è indistruttibile: è resistente a impatto, incendio, allagamento e terremoto, secondo studi rigorosi che sono stati svolti come previsto dalla legge e verificati dalle autorità competenti. Quindi, tutti i rischi citati durante la trasmissione, dal terremoto all’atto terroristico, non sono realistici.
SOX, dunque, non rappresenta in alcun modo un rischio, né per la popolazione né per l’ambiente: non implica nessuna dose radioattiva per nessuno, e naturalmente neanche per le persone che lavorano nei laboratori, la dispersione del Cerio è impossibile anche in caso di incidente, la sorgente sarà sempre sorvegliata 24h/24 dal personale che di norma svolge l’attività di sorveglianza nei Laboratori.

 

Introduzione Borexino è un esperimento di fisica delle particelle situato nella Sala C dei…

nulla da aggiungere all’ottima risposta dell’INFN. Quello che mi fa stizza è che tali informazioni sono pubbliche e liberamente disponibili sulla rete. Mi aspetterei che chi vuol fare “informazione” si informi e poi vada a fare le domande, non che costruisca, a tavolino, una sua verità e poi forzi, in malafede, per tentare di dimostrarla, ignorando o facendo finta di ignorare, i danni che stanno facendo. A quanto pare il caso stamina non ha insegnato niente sulla validità dell'”intrattenimento” spacciato per “informazione”.


  1. nomen omen, stavolta ci sta tutto.