fascisti anti/2

Alla fine molti, anche ammettendo che abbiano tutta la buona fede del mondo, finiscono per comportarsi peggio dei fascisti che, a parole, dicono di voler combattere.

Stavo leggendo la vicenda di Pontedera e della piazza negata a Fratelli d’italia.

Il Comune di Pontedera ha negato l’autorizzazione del suolo pubblico a Fratelli d’Italia perché il partito ha sì presentato la richiesta sull’apposito modello, ma “‘sbianchettando’ la parte di una dichiarazione in cui si richiama il rispetto di norme nazionali in vigore che vietano sia la ricostituzione del partito fascista che la propaganda di istigazione all’odio razziale”, rendendo la richiesta “irricevibile”. Lo ha scritto in un post su Facebook il sindaco Simone Millozzi, in risposta alle proteste della leader di FdI Giorgia Meloni.

Due riflessioni: la prima è che mi chiedo a cosa serva inserire quella dichiarazione nel modulo; dovrebbe essere implicito che durante le manifestazioni si debbano rispettare, in ogni caso, le leggi dello stato. A che pro ricordare proprio quelle norme e non quelle riguardo al danneggiamento di proprietà altrui ed all’imbrattamento e distruzione del decoro cittadino?

“Non è il Comune, ma la Questura che autorizza o nega una manifestazione politica – afferma Millozzi – nel caso di specie la manifestazione politica si è svolta regolarmente. Se oltre la manifestazione viene richiesta l’installazione di palchi, gazebo o pedane sul suolo pubblico è il Comune tenuto a rilasciarne l’autorizzazione”. Ed è a quel punto che gli uffici del Comune, ha spiegato il sindaco, “informano Fratelli d’Italia che la richiesta così artefatta è irricevibile”.

Non sono un esperto di diritto amministrativo ma ho l’impressione che quello del comune sia un abuso. Che io sappia per la concessione di uso del suolo non è richiesta una dichiarazione di “rispetto delle leggi” ma solo di aver svolto gli adempimenti richiesti dalle norme. Tanto per intenderci se volete aprire un locale da ballo il comune ha tutto il diritto di chiedervi di mostrare il nulla osta dei vigili del fuoco relativo al rispetto delle norme di sicurezza, non ha alcun diritto invece di chiedervi una dichiarazione che nel locale non si spaccerà droga o che non avverranno molestie. Ergo se consegnate tutta la documentazione richiesta dalla legge tranne la dichiarazione di “non spaccio” il comune deve accettare la pratica e non può rigettarla.

Chiudendo la parentesi da azzeccagarbugli, faccio notare che una delle caratteristiche del fascismo è che il caporione di turno, od il potestà, avevano il potere di sostituirsi alla magistratura ed a dare punizioni a loro completo arbitrio. Per tale motivo la costituzione italiana, quella che, chi si spara pose da antifascista eroico partigiano, dice di amare svisceratamente recita:

Art. 25. Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge.

Chi deve giudicare se ci sia stata una violazione della legge può essere solo “il giudice naturale precostituito per legge”. Il sindaco (o gli uffici) se volevano fare le cose pulite avrebbero dovuto denunciare “fratelli d’italia” per violazione delle leggi mancino e scelba ed aspettare la decisione della magistratura, non sostituirsi ad essa nel pronunciare sentenze.

Alla fine quello che sdogana di più il fascismo son proprio i comportamenti da fascista di chi fa gran vanto di essere antifascista e di voler combattere il fascismo. Ma non son antifascisti, come credono di essere, son solo fascisti anti.

Fascisti a Bologna

Il solito; gli antifascisti (o meglio i fascisti anti) usano i classici sistemi delle squadracce fasciste.

fonte
Bologna vieta una piazza “calda” a Salvini. L’ira del leader: “Vergogna”Bologna vieta una piazza “calda” a Salvini. L’ira del leader: “Vergogna”

Il 2 giugno niente accesso in Piazza Verdi, storica “casa” degli universitari, per motivi di ordine pubblico. La rabbia dei vertici del Carroccio: “Ma giovedì saremo lo stesso in città”. Merola: “Rispettino decisione delle autorità”

Che dire? salvini non mi piace, lo considero una terza linea promossa perché chi aveva davanti è stato fatto fuori però fra un suo spettacolo e dei fascisti che usano gli stessi democratici sistemi di confronto usati dalle camice nere. Che poi il “martirizzare” salvini, è un modo per fargli tanta, ma tanta pubblicità gratuita oltre che portargli le simpatie di chi non sopporta le frange più estremiste degli “opliti del bene”. Se la lega avrà un exploit a bologna sappiamo chi ringraziare.

 

anche i bancomat sostengono salvini

fonte: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/02/11/proteste_contro_matteo_salvini_viale_sant_avendrace_blindata-68-467542.html

Momenti di tensione durante la protesta contro Matteo Salvini a Cagliari. Alle 11,15 la polizia ha caricato i manifestanti dopo un lancio di uova e vernice.
Il leader della Lega è arrivato nell’isola per tra appuntamenti elettorali. In mattinata il primo incontro nel capluogo, dove è prevista l’inaugurazione della sede del movimento “Noi con Salvini”.
Questa mattina sono comparse scritte e cartelli contro il leader leghista. Qualcuno ha danneggiato anche uno sportello bancomat del Banco di Sardegna.

Sinceramente son convinto che imbecilli simili siano una benedizione dal cielo per Salvini e che portino a lui in dote tanti, ma tanti, voti di gente che, obtorto collo, preferisce lui alla teppaglia fascista-anti per la quale ogni pretesto è buono per lasciarsi andare ad atti di teppismo, sputtanando in primo luogo proprio la fazione che, a parole, si dice di voler sostenere.

Concludo con una frase di Minkia Mouse, frase che considero epica:

“Il coglione è quello che crede di cambiare il mondo cambiando il colore dei muri” 

 

fascisti anti

Salvini è andato a “provocare” a bologna e i soliti “fascisti anti” ci son cascati con entrambi i piedi mostrando platealmente e per l’ennesima volta di non essere “antifascisti” ovvero persone che si richiamano agli ideali repubblicani e costituzionali ma semplicemente “fascisti anti”, fascisti con una maglia di diverso colore. Infatti riproducono paro paro i modus operandi dei fascisti: l’uso della violenza di piazza per “chiudere il becco” all’avversario, il mettersi a dare patenti di moralità, l’identificare l’avversario politico non come una persona portatrice di altre idee ma come il male assoluto da combattere senza esclusione di colpi. Tante cose viste e riviste nel ventennio.

E le loro azioni, da gnomi, paradossalmente son funzionali a rendere Salvini un gigante. Le persone normali poste davanti all’alternativa fra un Salvini ed un altro politico con idee diverse valutano e molto probabilmente sceglieranno altro. Poste invece davanti all’alternativa Salvini contro teppaglia che vandalizza la città per manifestare la propria antipolitica; tante parole contro Salvini ma poche su cosa fare al posto di quello che Salvini dice, sceglierà, turandosi il naso, Salvini. Fra uno che rispetta il gioco democratico e un fascista doc, anche se con la maglietta del che invece che la camicia nera d’ordinanza, che pensa di imporre con la violenza il suo punto di vista, si tende a preferire sempre il primo, per quanto farlocco o corrotto possa essere.

La verità, mostrata dalla storia è questa. Le rivolte in piazza e le azioni da black block che risultati politici hanno ottenuto? Nulla, nada, zero. E quanti voti hanno portato ai loro partiti di riferimento? qualche seggio per qualche fortunato e basta, niente che potesse incidere sulla politica nazionale o locale. Anzi simili azioni hanno accelerato la distruzione della sinistra intesa come parte politica ridotta a poche fazioni minoritarie e costantemente in lotta fra di loro in una stolta gara a chi è il più puro (ed ha il diritto morale di epurare).

La nuda e cruda verità è quella, casini come Genova 1960, o il G8 di Genova e le innumerevoli guerriglie urbane per un pretesto o per un altro raramente hanno portato simpatie politiche; spesso coagulavano il nocciolo duro dei fans e facevano scappare tutti gli altri, e li facevano scappare nel segreto dell’urna. Se domani vincerà Salvini sarà anche grazie a simili chiassate fatte da, come diceva giustamente minkia mouse rispondendo ad un post dei 99 posse, “coglioni che pensano di cambiare la società cambiando il colore dei muri”.

 

La tattica somala e gli scudi umani…

Con il termine “tattica somala” si intende la tattica usata dai miliziani somali durante la battaglia di mogadiscio quando si mescolarono a donne e bambini che manifestavano e li usarono come copertura per attaccare i soldati dell’onu. Tattica usata nelle ultime manifestazioni poi degenerate in guerriglia urbana.

Apriamo una parentesi: la Convenzione di Ginevra tutela i civili non belligeranti ovvero che non prendono parte ad azioni di guerra ed il colpirli deliberatamente è considerato un crimine di guerra così come è crimine di guerra sparare deliberatamente verso ambulanze e ospedali. Però è anche, ai sensi della predetta Convenzione, un crimine di guerra molto più grave l‘usare infrastrutture civili o direttamente civili come copertura o scudi umani per azioni di guerra(1).
Brevemente un soldato che spara ad un civile disarmato commette un crimine di guerra, un soldato che spara ad un civile che fa da scudo umano ad un miliziano o ad un soldato dell’altro esercito non commette un crimine di guerra. Poi si può discutere sull’impatto che ha sull’opinione pubblica la morte del predetto civile e sull’opportunità, in presenza di scudi umani, di aprire il fuoco e ‘ndo cojo cojo(2) o ritirarsi. Ma quelle son questioni tattiche, strategiche e politiche che esulano dal mero discorso del diritto di guerra. Chiusa parentesi

Bene il black block in carrozzella nel caso degli scontri di milano stava facendo da scudo umano per i suoi amichetti. La tizia che si è presa una manganellata in testa in quel di Bologna pure. Quando parte la carica parte e si mena, molto e chi c’è, c’è. Non è una situazione calma dove il poliziotto ti chiede cortesemente i documenti e magari scambia due parole sul tempo atmosferico, si è, di fatto, in mezzo ad una rissa o ad una battaglia. In quelle situazioni sei in mezzo ad una rissa. Molti imbecilli sembra non si rendano conto di questo e pensano che, fino a sentenza passata in giudicato, nessuno abbia il diritto di toccarli anche se si trovano in mezzo a guerriglia urbana e, invece di allontanarsi in un luogo sicuro, rimangono lì a far da scudi umani ai veri teppisti. O son conniventi o son troppo stupidi per rendersene conto, e in entrambi i casi non mi sento di condannare nel caso si prendano qualche sacrosanta manganellata in testa.

Gli scudi umani non sono terzi neutrali, sono belligeranti, e se scendete in guerra contro qualcuno non stupitevi se il qualcuno scenderà in guerra contro di voi.

(1) Tanto per vedere un esempio, da http://www.admin.ch/opc/it/classified-compilation/19490188/index.html, i due articoli della convenzione di Ginevra.

Art. 18

Gli ospedali civili organizzati per prestare cure ai feriti, ai malati, agli infermi e alle puerpere non potranno, in nessuna circostanza, essere fatti segno ad attacchi; essi saranno, in qualsiasi tempo, rispettati e protetti dalle Parti belligeranti.
Gli Stati partecipanti ad un conflitto dovranno rilasciare a tutti gli ospedali civili un documento che attesti il loro carattere di ospedale civile e precisi che gli edifici da essi occupati non sono utilizzati a scopi che, nel senso dell’articolo 19, potessero privarli della protezione.
Gli ospedali civili saranno contrassegnati, semprechè vi siano autorizzati dallo Stato, mediante l’emblema previsto dall’articolo 38 della Convenzione di Ginevra del 12 agosto 19491 per migliorare la sorte dei feriti e dei malati delle forze armate in campagna.
Le Parti belligeranti, in quanto le esigenze militari lo consentano, prenderanno le misure atte a rendere nettamente visibili alle forze nemiche, terrestri, aeree e marittime, gli emblemi distintivi che segnalano gli ospedali civili, allo scopo di scongiurare la possibilità di qualunque azione aggressiva.
In considerazione dei pericoli che la prossimità di obiettivi militari può costituire per gli ospedali, si dovrà vigilare affinchè tali obiettivi ne siano possibilmente lontani.
1 RS 0.518.12

Art. 19

La protezione dovuta agli ospedali civili potrà cessare soltanto qualora ne fosse fatto uso per commettere, all’infuori dei doveri umanitari, atti dannosi al nemico. Tuttavia, la protezione cesserà soltanto dopo che un’intimazione con la quale è fissato, in tutti i casi opportuni, un termine ragionevole, sia rimasta senza effetto.
Non sarà considerato come atto dannoso il fatto che in questi ospedali siano curati dei militari feriti o malati o che vi si trovino armi portatili e munizioni ritirate a questi militari e non ancora consegnate al servizio.

(2) Il tizio che, con un arma automatica, scarica il caricatore verso un gruppo di persone e uccide solo i cattivi esiste solo in film e cartoni animati. Nella realtà l’unica cosa che ottieni è un mucchio di feriti e moribondi.

Il capro espiatorio 3…

Stavo leggendo dell’intervista allo sciroccato che vantava le devastazioni dell’expo e le conseguenti reazioni. E ho visto un ennesima conferma della congettura del capro espiatorio; come avevo già scritto:

Il capro espiatorio ideale (brevemente CEI) deve essere

  1. Noto, e possibilmente antipatico ad abbastanza persone.
  2. Abbastanza distante e distaccato da non potersi vendicare direttamente con querele o rappresaglie di altro tipo.
  3. Possibilmente deve avere un qualche collegamento, per quanto strampalato e forzato possa sembrare, con l’evento.

E adesso il capro espiatorio scelto qual’è? la società ed il sistema. Se un idiota va alla guerriglia urbana contro il sistema la colpa è del sistema che non ha saputo capire il suo disagio e prevenirlo. Ma se si scava un poco più a fondo si scopre che tutti quelli che puntano il dito contro il sistema ed il suo comportamento sono incapaci di proporre azioni concrete ed attuabili(1) anzi sembra facciano a gara a demolire tutto le proposte di azione: la prevenzione è “fascista psicopolizia 1984”, il punire è fascista e poi ci son pacifici manifestanti(2) i teppisti sono altri, sono infiltrati c’è il grande GOMBLODDO…

In quel caso più che al GOMBLODDO penso al rasoio di Hanlon e che quanto avvenuto sia dovuto ad una somma di stupidità e pavidità. La stupidità di chi cerca di alzare i toni in tutti i modi bramando un santo martire sul quale costruire una carriere politica (come San Carlo dell’Estintore da Genova), la sciocca ingenuità di chi organizza simili manifestazione senza pensare ad un servizio di ordine interno che, collaborando con le FFOO isoli da subito i facinorosi, la demenza di chi soffia sul fuoco per costruirsi una facciata di artista alternativo antisistema(3) e la caghella di chi per paura di apparire fascista chiude entrambi gli occhi sulla violazione delle regole e lascia troppo spazio ai veri squadristi.

Invece di pensare alla micidiale miscela di concause di sopra, come al solito ci si straccia le vesti contro il sistema e si ci si esercita in un bipensiero degno di orwell: la colpa è del sistema, della scuola ma non degli insegnanti (o dell’altro personale che ivi lavora), dei politici (e non di chi li ha eletti) della società che non fa questo e quello (e non delle persone, imbecilli compresi, che tale società costituiscono).

Risultato: er pelliccia 2.0

(1) Un reddito di cittadinanza di 1.000 euro al mese “incondizionati” non è una azione concreta ed attuabile.

(2) Sui pacifici manifestanti condivido pienamente quanto venne scritto riguardo alle manifestazioni in quel di londra.

2) “Era innocente, era lì per caso, eravamo andati a vedere, i razziatori erano altri” (gli amici)

Non era innocente. Era in mezzo ad una folla che sfondava saracinesche e dava fuoco a palazzine. Anche a voler essere buoni e pensare che ci si fosse infilato per caso, era comunque troppo stupido per vivere: se pure fosse sopravvissuto, probabilmente domani avrebbe cercato di attraversare a piedi, e bendato, la M25, spalmandosi contro l’auto di Mrs. Inminoranza e costandomi una fortuna di carrozziere. Quindi a pensarci m’é andata pure bene.

Ma la cosa importante é che questo non é vero: non era innocente e non era lì per caso. O stava razziando e caricando la polizia e dando fuoco a case e negozi, oppure si era mescolato con chi lo faceva e stava fungendo effettivamente da scudo umano: faceva, oggettivamente, da complice.

Per qualche strano motivo da un po’ di tempo é invalsa l’idea che dal momento che io sono un cittadino e non ho commesso alcun reato, é mio diritto inalienabile stare letteralmente dove cacchio mi pare. Alle manifestazioni, per esempio, é sempre più normale sentire gente scandalizzata che dice che la polizia ha caricato quelli che stavano dando fuoco all’ambasciata israeliana e hanno dato una manganellata anche a me che non stavo facendo niente, solo perché stavo in mezzo a quegli altri! Anche i media, in generale, trattano questo tipo di lamentela come se fosse giustificata, ed anzi chiedono ai poliziotti di giustificare il fatto che non si siano premurati di controllare se in mezzo alla folla che cercava di dar fuoco all’ambasciata per caso ci fosse qualcuno che era lì per caso.

Allo stesso modo, nelle sere passate era normale vedere gruppi di razziatori e vandali operare in mezzo ad una folla che li guardava incuriositi, parlava con zia Emma al telefonino, indicava i poliziotti e si chiedeva perché non intervenivano, e così via, e a nulla sono valsi gli appelli della Met perché la gente smettesse di fare da scudo ai razziatori. Queste persone sono convinte che sia un loro diritto inalienabile stare dove cazzo gli pare, anche a costo di impedire alla polizia di proteggere i diritti altrui (ad esempio, a non vedersi bruciare casa e/o negozio); sono oggettivamente complici e o non se ne rendono conto (e rientriamo nel caso di sopra: M25 a piedi, occhi bendati, carrozziere, grazie Met per averli eliminati) o sono in malafede e sono effettivamente dalla parte dei razziatori. Quindi, ancora, non sono innocenti – a quei livelli di stupidità é lecito parlare di colpevolezza.

(3) Il menestrello del moVimento ad esempio…

ricordi di scuola…

Era l’anno di grazia 2005 e lavoravo come docente di laboratorio di informatica. I giornali riportavano notizie come questa

(AGI) – Roma, 12 ott. – Successo delle manifestazioni degli studenti contro la riforma della scuola voluta dal ministro Moratti. Lo sottolineano i ragazzi dell’Unione degli studenti e quelli delle altre organizzazioni che hanno indetto i cortei. “Oggi – sottoline in una nota l’Uds – hanno sfilato per le strade di oltre quaranta citta’ in tutta Italia gli studenti della scuola secondaria per ribadire la loro contrarieta’ alla riforma Moratti. Oltre 250 mila ragazzi in tutto il paese hanno chiesto ferme posizioni sulla scuola da parte di chi si propone come alternativa di governo”. Fra le richieste avanzate “la cancellazione della legge di riforma e la costruzione di politiche alternative sulla scuola, che sappiano coinvolgere tutte le componenti, studenti inclusi”. Nel dettaglio: “innalzamento graduale dell’obbligo scolastico fino a 18 anni; legge quadro nazionale per il diritto allo studio e politiche complessive sull’accesso ai saperi; riforma degli organi collegiali nazionali e periferici per garantire maggiore democrazia e partecipazione degli studenti nelle scuole”.
Le manifestazioni piu’ numerose, sottolineano gli studenti, “si sono svolte a Napoli con la partecipazione di 30.000 persone, a Roma, con 20.000 ragazzi, a Palermo con 25.000, a poi Milano, Firenze, Salerno, Torino, Bologna, Cosenza, Siracusa, Messina, Barletta, Campobasso, Sorrento, Parma e Andria”.
Di “successo contro le politiche del ministro Moratti” parlano anche la Sinistra Giovanile e gli Studenti di Sinistra, che esprimono la propria “soddisfazione per la grande e inequivocabile partecipazione alla mobilitazione nazionale da loro promossa e sostenuta insieme a Uds e Rete Studenti Sempre Ribelli. “Sinistra giovanile e Studenti di sinistra – afferma Samuele Mascarin, responsabile nazionale Scuola della Sinistra giovanile – sono stati protagonisti delle principali piazze del Paese”. Per Fausto Raciti, portavoce nazionale di Studenti di Sinistra, “la straordinaria partecipazione dimostra non solo la grande vitalita’ del movimento studentesco, ma soprattutto la volonta’ degli studenti italiani di ribadire il proprio no all’impianto complessivo della ‘riforma Moratti’, rilanciando con particolare forza la necessita’ di riportare subito l’obbligo scolastico a 16 anni e poi a 18 e di cancellare la canalizzazione precoce dei percorsi formativi”. (AGI)
da qui, insieme a molte notizie del periodo riguardo alla scuola.

E puntualmente a scuola c’erano le solite manifestazioni di protesta organizzate dai vari capipopolo e rappresentati degli studenti al consiglio d’istituto contro la riforma moratti e per la qualità dell’istruzione…

Questa è la trascrizione del dialogo fra un collega, il docente di informatica (D) e di sistemi e un rappresentante di istituto (S)

D, ok oggi non siete entrati e il compito è saltato. Ma mi spiegate almeno perché state protestando?

S protestiamo contro la riforma moratti, riforma che distrugge la scuola e svilisce la cultura.

D Ok, ma nello specifico quale parte della riforma contestate

S quella in cui distrugge la scuola e svilisce la cultura

D ma quella parte cosa dice, come distrugge la cultura e la scuola la moratti ?

S la distrugge perché la distrugge, perché vuole una scuola dei ricchi e una dei poveri.

D Sì ma come pensa di realizzarla?

S distruggendo la cultura e svilendo la scuola…

D ma cosa dice la proposta di legge, l’hai letta?

S scusi professore, ma devo andare…

Insomma sembrava il discorso con un disco rotto che ripeteva i quattro o cinque slogan che si dicevano all’unione degli studenti. Peccato che il paladino della cultura non riuscisse a completare un pensiero compiuto, non mi aspettavo grosse analisi sociologiche ma un: “la riforma moratti prevede la separazione fra il liceo e la formazione professionale e questo potrebbe portare ad avere una scuola di serie A e una di serie B” (che poi era quello che ripetevano a iosa i vari capibastone degli studenti). Niente, solo slogan ripetuti a pappagallo (e scioperi per evitare il compito di informatica).

Ecco perché son cinico quando sento di proteste degli studenti, la protesta reale sarebbe una scuola dove i docenti ti preparano realmente al mondo di fuori, non nel senso che il docente di informatica ti deve imparare il linguaggio superfico del giorno ma ti insegna a programmare e ti insegna come imparare rapidamente la sintassi di un nuovo linguaggio di programmazione. Dove il docente di matematica non ti fa mandare a mente 1024(1) formule matematiche diverse ma ti insegna a ragionare per capire quale è la formula risolutiva o la tecnica risolutiva che devi usare per affrontare il problema (per le formule c’è sempre il prontuario(2), il matematico è quello che conosce che formula usare non quello che ricorda mille formule ma poi non riesce a calcolare l’ipotenusa di un triangolo rettangolo noti i cateti(3)”. Il docente di italiano non è quello che insegna quant’è bello il suo poeta preferito ma ti insegna come è strutturata un opera letteraria, riconoscerne i topos e le tecniche narrative, come distinguere i diversi registri di comunicazione e come usare il linguaggio nella maniera più appropriata…

Dove la tua preparazione viene verificata e se ci son lacune vieni avvisato quanto prima per cercare di riparare, non una scuola dalla quale esci convinto di essere preparatissi-missi-missimo  e poi finisci nell’ultimo decile (il 10% dei più scarsi) del test per accedere all’università.

Ma questo è abbastanza irreale perché significherebbe chiedere una scuola ove i professori lavorino realmente così come gli studenti e dove il lavoro svolto viene valutato puntualmente sia lato docenti che lato studenti. Dubito che una protesta simile veda i docenti guardare con amore gli studenti che vanno in piazza a manifestare affinché il professor Tizio possa continuare ad arrotondare facendo millemila progetti (pagati extra) durante le ore di lezione o la professoressa Caia possa continuare a discutere di moda con le studentesse invece di affrontare lo studio dell’elettrodinamica.

(1) Ovvero un kiloformule (i docenti di informatica la capiscono)

(2) quelle f*ttutissime formule di prostaferesi… non me le ricordo mai.

(3) Siano a l’ipotenusa e b,c i cateti. La misura dell’ipotenusa si può ricavare immediatamente con l’intuitiva formula a =b/(sin(arctg(b/c))  😀

I nobili ideali…

…che giustificano qualsiasi cazzata.

Stavo discutendo sulla questione degli attivisti di GreenPeace arrestati dai russi per l’assalto ad una piattaforma petrolifera gazprom nell’artico. Molte delle proteste per l’arresto, a mio avviso giustificato, citano come scusa il fatto che l’assalto fosse stato fatto da persone disarmate(1) e che fosse per alti ideali ecologici. Quasi che un alto ideale possa giustificare qualsiasi cazzata compiuta e proteggere dalle conseguenze  fisiche e legali di quest’ultima(2).

Purtroppo non è così: le cazzate prima o poi si pagano, a furia di assaltare con armi improprie mezzi militari qualcuno prima o poi ci rimane secco. Idem per il caso di Gabriele, sono andati a rompere le scatole ed a fare la manifestazione entrando, disarmati o meno non conta, sulla piattaforma russa che stupra il mar artico(3) per esporre striscioni. Compiendo come minimo una violazione di proprietà privata, che la risposta russa arrivasse era prevedibile a chiunque conoscesse la Russia e come questa tende a reagire, non mettere in conto tale reazione è come minimo da dissennati.

Secondariamente l’alto ideale e la, presunta, giustezza delle tue opinioni non pongono neppure al di sopra della legge degli uomini. Trovo patetico che chi, in nome di un alto ideale viola una legge poi si metta a frignare se anche gli altri interpretano la legalità a modo loro() considerando lecito assaltare una nave per arrestare presunti pirati(4).

Conclusione: se la son cercata, l’hanno trovata e che se la godano.

(1) Seriamente se ci fosse stato un minimo pretesto per “rispondere al fuoco” a quest’ora erano morti, i russi per queste cose non brillano per sense of humor.

(2) Mettiamo nel calderone anche i blocchi stradali e i picchettaggi organizzati da questo e da quello per dar maggior risalto alla propria protesta.

(3) Invece di quelle ecocompatibili norvegesi. Ma è noto che la cacca di qualcuno sia marron e puzzolente mentre altri la fanno rosa e profumata di violette…

(4) Si l’Olanda sta protestando veemenetmente, ma a parte qualche spreco di fogli A4 che ritorsioni ha adottato contro la russia? non può essere che si sia limitata, come spesso accade, a vuote proteste di facciata che, per chiunque conosca un minimo di funzionamento della diplomazia, lasciano il tempo che trovano. Facciata buona per accontentare i boccaloni.

il beppe no global

Stavolta beppe grillo ha perso un occasione d’oro per stare zitto. Di seguito il post comparso nel suo blog riguardo agli scontri fra la polizia e i pacifici manifestanti con caschi e bastoni.

fonte:  http://www.beppegrillo.it/2012/11/soldato_blu.html#commenti

Polizia, chi stai difendendo? Chi è colui che colpisci a terra? Un ragazzo, uno studente, un operaio?

Veramente in piazza c’erano teppisti e cosa facciano nel tempo libero poco importa.
Generalmente i “pacifici” manifestanti non lanciano sassi o vanno alle manifestazioni a volto coperto  con mazze  e bastoni. Trovo che sia grave stuzzicare gli animi cercando di spacciare dei teppisti per innocenti vittime dei novelli bava beccaris.

E’ quello il tuo compito? Ne sei certo? Non ti ho mai visto colpire un politico corrotto, un mafioso, un colluso con la stessa violenza. Ti ho visto invece scortare al supermercato una senatrice o sfrecciare in moto affiancato ad auto blu nel traffico, a protezione di condannati in giacca e cravatta, di cosiddetti onorevoli, dei responsabili dello sfascio sociale che invece di occuparsi dello Stato si trastullano con la nuova legge elettorale per salvarsi il culo e passano le serate nei talk show.

Da notare il richiamo alla nuova legge elettorale ? adesso che il porcellum conviene diventa una legge da difendere con le unghie e con i denti ? Perché parli dei poliziotti che scortano e non quelli che vanno a fare sorveglianza negli stadi o a fare i posti di blocco durante la notte ?

Di improbabili leader a cui non affideresti neppure la gestione di un condominio che partecipano a grotteschi confronti televisivi per le primarie. Loro “non tengono” vergogna, tu forse sì. Lo spero. Soldato blu, tu hai il dovere di proteggere i cittadini, non il Potere. Non puoi farlo a qualunque costo, non scagliando il manganello sulla testa di un ragazzino o di un padre di famiglia.

Solo una domanda: padri di famiglia e ragazzi pigliano sassi e bastoni per manifestare ?

Non con fumogeni ad altezza d’uomo. Chi ti paga è colui che protesta, e paga anche coloro che ti ordinano di caricarlo. Paga per tutti, animale da macello che nessuno considera e la cui protesta, ultimo atto di disobbedienza civile, scatena una repressione esagerata. Soldato blu, ci hanno messi uno contro l’altro, non lo capisci? I nostri ragazzi non hanno più alcuna speranza, dovranno emigrare o fare i polli di allevamento in un call center.

Oh poverini.  Per trovare buoni lavori, se non hai babbo che ti può lanciare, devi studiare e diventare competente. E qui si vedono i mali di una scuola che per malinteso senso di non discriminazione ha rinunciato a selezionare e regala carta a piene mani, inflazionando i titoli di studio e illudendo gli studenti di avere molte più competenze di quante ne hanno realmente. Se sei funzionalmente analfabeta ed incapace di far lavori manuali non è che puoi ambire a qualcosa di più di un call center.

Tu che hai spesso la loro età e difendi la tua posizione sotto pagata dovresti saperlo. E’ una guerra, non ancora dichiarata, tra le giovani generazioni, una in divisa e una in maglietta, mentre i responsabili stanno a guardare sorseggiando il tè, carichi di mega pensioni, prebende, gettoni di presenza, benefit.

Anche l’andare in pensione a 40 anni è un benefit, anche i distacchi sindacali sono un benefit… ma capisco che sia scomodo parlare dei padri che si son mangiati il futuro dei figli grazie ad una politica previdenziale demenziale e a continue richieste di assistenzialismo che, all’atto pratico, hanno impedito che si costruisse un futuro per i figli.

Perché se paghi 1.000 euro per mantenere in vita una azienda “morta” hai 1.000 euro in meno da investire per lo sviluppo del territorio.  E’ semplice matematica. Ma pochi, sia fra i politici che fra i sindacalisti lo dicono apertamente.

Soldato blu non ti senti preso per i fondelli a difendere l’indifendibile, a non schierarti con i cittadini? Togliti il casco e abbraccia chi protesta, cammina al suo fianco. E’ un italiano, un’italiana come te, è tuo fratello. è tua sorella, qualche volta, come ieri per gli operai del Sulcis, un padre che ha sputato sangue per farti studiare. Sarà un atto rivoluzionario.

Non vedo nulla di rivoluzionario, se non il voler stuzzicare la teppaglia e cercare di arruffianarsela per mero calcolo politico. Alé abbiamo un altro che mira a prendersi gli incazzati in servizio permanente effettivo di estrema sinistra o di estrema destra.

Quanta gente è stata menata al gay pride ? quanti feriti e quanti contusi ? Nessuno. Quanti sono stati menati ai vaffaday ? Nessuno neanche in questo caso, forse prima di indignarsi ci sarebbe da chiedersi il perché.

Non è che se si va a manifestare senza mazze e senza bastoni, senza cercare lo scontro e senza tentare di forzare blocchi non succede niente ? Perché c’è una cosa da dire: se scendi in guerra contro qualcuno allora non stupirti se quel qualcuno scenderà in guerra contro di te. E in guerra vince sempre chi è più forte.

le proteste gay…

Mi chiedo come mai oscillino sempre fra la trollata malriuscita e la carnevalata fuori stagione. Mah.

fonte: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/288419

Uomini velati e donne in gambali
La libertà veste il costume sardo

Il costume sardo come simbolo di libertà sessuale e diritti per etero, gay e bisex. La provocatoria manifestazione (gli uomini vestiranno i panni femminili e le donne quelli maschili) si svolgerà tra Macomer e Bosa il prossimo 30 settembre.