Se questa è cultura…

in questo tweet Letta smentisce parzialmente la castroneria che aveva scritto, cioè che l’imperatore Claudio, quarto della dinastia giulio-claudia, era uno straniero.
Quando si dice la pezza peggiore del buco.

cioè non solo ha detto una castroneria “storica” abbastanza grave, faccio notare il “storica”, fosse stata matematica o scientifica, in italia, sarebbe passata in cavalleria senza colpo ferire, e come al solito invoca la “nobiltà della causa”, l’antirazzismo, per evitare le pernacchie e gli sfottò. Perché se lo contestate non è perché lui si è rivelato essere ignorante, borioso e convinto di sapere, ma perché siete burini razzisti e fascisti.

Direi che in questo caso la definizione del “placcato cultura” scritta da Uriel ci sta tutta.

riguardo alla professoressa sospesa per il video su salvini

Adesso si conosce qualche notizia più precisa sulla vicenda; che dire? sarò contro corrente ma penso che la docente avrebbe dovuto far capire ai ragazzi le stronzate che stavano scrivendo e dicendo, questo fa parte della formazione.

Piaccia o no il dare dell’Hitler, a sproposito, è ancora diffamazione. Nel discorso politico, soprattutto fra i fans di questo o di quello, non si persegue perché altrimenti si ingolferebbe all’istante tutta la macchina della giustizia italiana però sarebbe opportuno insegnare una certa “continenza” nelle affermazioni.

Devo dire che sarei curioso di leggere il lavoro fatto dai ragazzi, ma temo che si risolva a quattro slogan copiati pedissequamente dai media conditi da qualche variazione sul tema “Salveeeny cacca pupù”.

Devo dire che questo articolo comunque non mi è piaciuto molto per come esprime, mescola il racconto della vicenda con alcune interpretazioni funzionali alla tesi: “rappresaglia fascista stile giacomo matteotti”.

Sorgente: Corriere della Sera (grassetti miei)

«Allontanarmi dalla scuola è la ferita più grande», parla la prof di Palermo sospesa per il video su Salvini
Rosa Maria Dell’Aria sospesa per un video realizzato dai suoi alunni di un classe di una scuola di Palermo, in cui si confrontavano le leggi razziali al decreto sicurezza

PALERMO – Mentre dai balconi veniva rimosso qualche striscione anti-Salvini, in una scuola di Palermo era stata già comminata una severa punizione contro una professoressa di italiano, Rosa Maria Dell’Aria, sospesa per due settimane perché i suoi ragazzi hanno paragonato il decreto sicurezza del ministro leghista alle leggi razziali. Il tutto con una ricerca video e una serie di slide in cui non c’è tanta differenza fra Salvini e il Duce. Materia incandescente. Esplosa sui media a indagine interna già svolta e a sentenza comminata. Verdetto sancito dal provveditore dirigente di Palermo, Marco Anello, in corsa per coprire la carica di dirigente regionale, forse ossequioso, dicono esponenti del Pd, nei confronti del ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, anche lui leghista.

Non c’è tanta differenza fra Salvini e il Duce. Se ciò è vero i ragazzi hanno fatto una colossale stupidaggine dimostrando di non aver capito nulla e di essere facilmente manipolabili. Ricordo che i paragoni funzionano nei due versi; se paragoni la tragedia del fascismo a quanto sta capitando adesso poi non stupirti se qualcuno inizierà a pensare che gli ebrei assaltavano i treni per andare nei lager così come i migranti prendono le navi per andare nei lager del CIE. Sono stronzate simili che portano poi ad una rivalutazione della figura del Duce (qui).

Da notare come, in chiusura, sia scritto che la punizione sia stata comminata forse per far carriera cercando di carpire le grazie del ministro dell’istruzione.

Bussetti

Tutto parte infatti da un tweet inviato due mesi fa a Bussetti da un attivista di destra, Claudio Perconte, raccontando con qualche iperbole il senso di slide e video prodotti all’istituto industriale Vittorio Emanuele di Palermo dai ragazzi impegnati in una ricerca sui migranti: «Salvini-Conte-Di Maio? Come il Reich di Hitler, peggio dei nazisti. Una professoressa ha obbligato dei quattordicenni a dire che Salvini è come Hitler perché stermina i migranti. Al Miur hanno qualcosa da dire?». Roboante quesito rimbalzato all’ufficio scolastico provinciale trasformato in un tribunale con sorpresa della prof che a quel punto s’è affidata a un legale, il figlio, Alessandro Luna, la cui memoria difensiva non ha impedito la sospensione scattata l’11 maggio.

Alcune precisazioni: nel caso di comportamenti non consoni nel posto di lavoro è proprio il provveditorato a dover giudicare il dipendente e nel caso comminarli una sanzione; cosa prevista da tutti i contratti pubblici, non è che se, ad esempio, ho reiterati ritardi non giustificati, il mio datore di lavoro non possa prendere provvedimenti disciplinari e debba per forza denunciarmi e aspettare la pronuncia del tribunale.

Proviamo poi a fare un esperimento mentale: se invece di Salveeny – Hitler la ricerca avesse riguardato che so, le cose buone fatte da Mussolini e le cose buone che fa Salveeny, sareste ancora contrari alla punizione per la docente? Se la risposta è no, allora forse  si sta facendo il solito doppiopesismo…

Adesso che tutto è diventato pubblico, a scuola i ragazzi protestandifendendo la prof e i colleghi avviano una raccolta firme perché il provvedimento rientri. Come spera ancora l’avvocato Luna: «Gli studenti hanno fatto un paragone tra leggi razziali e decreto sicurezza partendo da un ragionamento sui diritti umani. Dopo aver letto tanto, anche il libro Questa sera è già domani di Lia Levi, premio Strega 2018, e le dichiarazioni di Liliana Segre».

Qui vedo la tecnica difensiva del solito paraculismo all’italiana: pensare che se la stronzata è stata fatta per alti motivi allora non è giusto che se ne paghino le conseguenze.

Le reazioni

(…) Le senatrici e i senatori del Movimento 5 Stelle in commissione cultura attaccano il ministro: «Non è accettabile in un Paese libero e civile, nato su fondamenta antifasciste, assistere a un fatto inqualificabile come la sospensione di una docente da parte degli ispettori scolastici per non aver esercitato una censura preventiva sul lavoro di un suo studente. Chiediamo che il ministro Bussetti chiarisca quanto accaduto», concludono i parlamentari pentastellati.

Il solito stantio antifascismo di facciata. Faccio notare comunque una cosa: la docente non è perseguita per una “censura preventiva” quanto per aver permesso che venissero presentate tante belle stronzate approvando il lavoro dei ragazzi invece di stroncarlo. E se i ragazzi invece di Salvini – Hitler avessero paragonato le cose buone fatte dalla lega con quelle fatte da Mussolini con una ricerca stile “istituto luce”? Anche in quel caso nessuna censura preventiva e nessuna conseguenza per la docente?  Io credo che sarebbe stata chiesta la testa di studenti, docente, preside, provveditore, ministro dell’istruzione e di Salveeny

Spiace dirlo ma se questo è l’antifascismo, allora state facendo tantissimo per sdoganare il fascismo, voi e non quei quattro scalmanati di casapound o forza nuova.

Palermo, studenti mostrano video che equipara leggi razziali al dl sicurezza di Salvini: prof sospesa – Il Fatto Quotidiano

Il fatto ha pubblicato questa notizia “Palermo, studenti mostrano video che equipara leggi razziali al dl sicurezza di Salvini: prof sospesa – Il Fatto Quotidiano“, notizia riportata anche da altre testate.

Devo dire che sono perplesso, la vicenda, per come è raccontata, ha abbastanza punti oscuri. Gli studenti hanno fatto “motu proprio” o con autorizzazione o meno del docente?  Se il “docente” è stato lo sponsor del filmato, perché allora parlare di omessa vigilanza e non della manchevolezza precisa?

Come dire: Tizio viene accusato di aver minacciato Caio con un coltello e per questo motivo Tizio si è beccato una multa per divieto di sosta; no, non quadra.

A margine: io penso che la politica e l’attualità debbano stare fuori dalle aule, nel caso gli studenti pongano domande è anche giusto che il docente risponda ma è sempre meglio che il docente non esprima le sue idee politiche in classe o, cosa molto più grave, usi le lezioni come pretesto per l’indottrinamento. Da considerare che talvolta più si cerca di spingere gli studenti in una direzione più loro vanno nell’altra. Parlo per esperienza diretta.

Da notare anche che la libertà di insegnamento non è mai stata e non è la libertà di fare il cazzo che si vuole1 in classe, che che ne dicano alcuni docenti sindacalizzati per i quali l’assunzione in ruolo è una vittoria di serie B a “turista per sempre”. La libertà di insegnamento riguarda due cose: la prima è la libertà di decidere le strategie migliori per insegnare la materia e compiere il lavoro per il quale si viene pagati. O in alternativa di poter insegnare, nel proprio tempo libero, quello che si vuole a chi ha l’interesse ad ascoltarlo senza dover chiedere alcunché a nessuno, non è il diritto a poter tenere comizi politici in classe.

La notizia ovviamente è presentata come una rappresaglia del fascistissimo Salveeny contro la povera “docente di libertà” che ha osato contestare il cosplayer, storiella funzionale per promuovere il film, innovativo, “il ritorno del fascismo LXXVIII”.

Un ultima cosa: spingere sull’equivalenza Salvini = Hitler significa, visto che i paragoni funzionano sempre nei due versi, far credere che Hitler era un pagliaccio, che gli oppositori politici venivano puniti, da Hitler, con tweet di fuoco, che gli ebrei nei lager stessero male tanto quanto i poveri migranti nei CIE. E con queste premesse portare avanti idee negazioniste sulle camere a gas e sulla shoa diventa molto, molto facile. Avete visto camere a gas nei CIE? Ecco.


  1. scusate la licenza poetica. 

Libertà, rispettare la tua non significa che puoi essere omofobo o razzista. Tantomeno fascista

Un articolo del fatto che ho trovato molto interessante perché mostra abbastanza bene il “fascismo antifascista”, ovvero il condannare il fascismo perché imponeva di pensare tutti allo stesso modo, gradito a lui, e contemporaneamente tenere lo stesso comportamento che si condanna, ovvero chiunque non la pensi come me è un fascista, razzista omofobo.

Sorgente: Libertà, rispettare la tua non significa che puoi essere omofobo o razzista. Tantomeno fascista – Il Fatto Quotidiano

Una delle cose che mi sono sempre sentita ripetere dagli adulti ogni volta che litigavo con mio fratello (più o meno ogni 20 secondi) era: “la propria libertà finisce dove comincia quella degli altri”. Un sano principio frutto della saggezza popolare e, mi sono resa conto ieri, di un tempo in cui il rispetto della libertà non era così scontato. La Giornata della Liberazione dunque, che nulla ha a che vedere con i diritti di tutti gli unicorni glitterati come me. O forse sì.

La Liberazione è stato l’apice della lotta per far sì che la propria libertà fosse rispettata come limite alla libertà degli altri, mentre in una società fascista ognuno è libero solo nella misura in cui si conforma a un modello imposto, sia questo religioso, politico, etnico, sessuale o qualsiasi altra cosa vi possa venire in mente. Una realtà senza differenze e senza eccezioni, in cui tutti sono uguali non perché hanno uguali diritti, ma perché sono tutti schiavi allo stesso modo. (…)

In realtà non è un problema di stupidità, ma di debolezza al sofismo. Uno dei diritti conquistati dalla Liberazione è il classico: “io ho la libertà di dire quello che penso”. Sacrosanto. Il problema è che quando quello che uno pensa è fascista/razzista/omofobo/transfobico/ecc. sembra ci si imbatta in un circolo vizioso, in un loop etico e filosofico senza uscita, se non fosse per quella benedetta saggezza contadina a cui non importa niente del sofismo e che quindi lo ara col buon senso. La tua libertà finisce dove comincia la mia. Puoi dire quello che pensi, ma nel momento in cui quello che pensi lede la mia libertà di fede, di amare chi mi pare, di vivere in quanto donna, disabile o persona di colore, allora devi tacere. E non vale dire “io ho la libertà di non voler vedere due uomini che si baciano” perché quella libertà tu ce l’hai già: sei libero di guardare dall’altra parte. Due uomini che si baciano non ti toglie la libertà di baciare una persona del sesso opposto, ma il tuo rendere la loro vita un inferno toglie loro la libertà di baciarsi.

Questo è il punto focale dell’articolo: prima considerazione in che modo il dire qualcosa di fascista etc. etc. lede la libertà altrui? Se io dico la frase: “per me Mussolini è stato il miglior politico italiano”, in che modo, dicendo tale frase, comprimo le liberà altrui? Se io dico: “io odio X”, in che modo comprimo la libertà di Tizio di essere X?

Bisogna tener distinto quello che si dice, che a meno che non sia qualcosa previsto come reato è sempre lecito, dalle azioni. Io ho tutto il diritto di non apprezzare X, non ho il diritto di impedire X. Io son libero di considerare il gay pride una penosa carnevalata fuori stagione o di considerare il family day la festa del bigottismo, e ho il diritto di esprimere la mia idea, il diritto che non ho è di impedire agli altri di esprimere le loro.

Cercare di vietare le opinioni che non si condividono a colpi di “opinione fascista”, non hai il diritto di esprimerla è una zappa sui piedi tremenda, sia perché si usa un fascismo vero per contrastarne uno presunto, sia perché sdogana alla grande il fascismo “storico”.

Riprendo il passaggio clou

puoi dire quello che pensi, ma nel momento in cui quello che pensi lede la mia libertà di fede, di amare chi mi pare, di vivere in quanto donna, disabile o persona di colore, allora devi tacere.

La domanda è semplice; come la mera espressione del pensiero lede la tua libertà di fede, di amare etc. etc.? Non sentire opinioni contrarie alle proprie è un diritto, ma tale diritto lo si attua mettendosi i tappi per le orecchie non imponendo agli altri di non dire cose che non trovano d’accordo.

La Liberazione ha portato libertà e la vera libertà crea ancora più libertà, perché questa non discrimina, abbraccia tutti. Il Fascismo si maschera da libertà di essere razzista, omofobo, transfobico, antisemita, islamofobico, sessista, per toglierla, pezzetto per pezzetto, a tutti. Il Fascismo vuole solo per se stesso la libertà di urlare ciò che annienta la libertà di tutti gli altri. No cari amici, non avete la libertà di urlarmi contro frasi omofobe o razziste o discriminatorie o di apologia fascista. L’unica libertà che avete è il silenzio. Una libertà che vi è stata concessa, per altro, da persone come nonna Femia e nonno Gastone che hanno vissuto sui monti quella giovinezza che voi passate riempiendovi la bocca di veleno e piatti regionali.

Riscriviamola leggermente diversa:

vuole solo per se stesso la libertà di urlare ciò che annienta la libertà di tutti gli altri. No cari amici, non avete la libertà di urlarmi contro frasi anticattoliche o razziste verso gli italiani o discriminatorie o di apologia di reato quale l’acquisto di infanti o la schiavitù dell’utero in affitto. L’unica libertà che avete è il silenzio.

Così suona molto fascista vero? E quindi il fascismo da cosa dipende: dal modo di comportarsi oppure solo dalla stronzata detta? “X di merda” è giustissimo mentre “Y di merda” no? Fascismo è un modo di comportarsi e di agire, non si può ridurre solo ad una preferenza verso il colore della camicia.

 

Decreto sicurezza, entro l’estate 18mila giovani italiani senza lavoro (grazie a Salvini) – Linkiesta.it

Un articolo molto interessante che mostra, impietosamente, che Salvini ha ragione; l’immigrazione è un businnes fuori controllo pagato dal popolo italiano, non è beneficenza ed accoglienza disinteressata, le cifre sotto riportate lo dimostrano impietosamente. Volontariato retribuito, non è volontariato, è lavoro. Carità finanziata non è carità, è gestione di fondi altrui. E qui si mostra il solito vizio, non solo italiano però, di vestire di belle ed alte parole ciò che altro non è che basso interesse di bottega.

Sorgente: Decreto sicurezza, entro l’estate 18mila giovani italiani senza lavoro (grazie a Salvini) – Linkiesta.it

Decreto sicurezza, entro l’estate 18mila giovani italiani senza lavoro (grazie a Salvini)
Nella crociata contro quello che Salvini ha definito «un business fuori controllo pagato dal popolo italiano», quello cioè dell’accoglienza degli immigrati, finiscono anche professionisti italiani under 35: quasi tutti medici, infermieri, mediatori culturali, insegnanti, psicologi e avvocati

Entro fine anno 18mila italiani resteranno senza lavoro. Tutti laureati e con meno di 35 anni. È l’effetto del “decreto sicurezza” di Matteo Salvini, che ha ridotto la spesa per l’accoglienza degli immigrati da 35 euro lordi a una media di 21 euro lordi pro capite al giorno, cancellando dai centri di accoglienza (o riducendone le ore di lavoro) figure professionali come infermieri, mediatori culturali e insegnanti di italiano. Da Nord a Sud, le vertenze sindacali con le onlus e le cooperative si moltiplicano di giorno in giorno. E con i pochi nuovi bandi già pubblicati dalle Prefetture, in linea con le nuove tabelle governative, si contano già 4.100 esuberi. Da qui all’estate tutti si saranno adeguati. E la stima della Fp Cgil è che si arriverà a un bacino di 16-18mila disoccupati. Per i quali non è stato previsto nemmeno alcun ammortizzatore sociale ad hoc.

Quindi non si parla di dipendenti ma penso che per la maggior parte si parli di “volontari” e di soci di cooperative; persone che, non essendo lavoratori dipendenti non hanno diritto alle tutele riservate ai lavoratori dipendenti.  Quello di usare cooperative ad hoc o di usare stagisti e volontari per fare il lavoro dei dipendenti è un vecchio vizio italiano; il solito vizio di aggirare le norme e di frignare forte quando arriva il conto dell’aggiramento delle norme.

Nella crociata contro quello che Salvini ha definito «un business fuori controllo pagato dal popolo italiano», sparando a zero contro il modello d’accoglienza Sprar di Riace, finiscono così anche molti giovani professionisti italiani. L’impianto del decreto (poi convertito in legge) prevede che chi arriva in Italia e chiede asilo, prima del via libera avrà a disposizione solo i servizi essenziali. Vale a dire cibo, pulizia e vestiti. Solo per chi ha diritto a restare, invece, saranno garantiti poi anche i corsi di italiano e i servizi per l’inserimento e l’integrazione che fino ad oggi spettavano a tutti i migranti che presentavano domanda d’asilo. La spesa per l’accoglienza così passa dai famosi 35 euro a una forbice tra i 19 e i 26 al giorno. La logica del Viminale è: non ha senso offrire servizi in più se poi il soggetto sarà giudicato irregolare da espellere. E con l’abolizione della protezione umanitaria, il numero di chi ha diritto ai servizi scende a picco.

Mi sembra giusto; la protezione internazionale spetta a chi ha diritto alla protezione internazionale, non a tutti. Perché spendere per integrare chi poi dovrai buttar fuori? Non abbiamo fondi illimitati, anzi le casse piangono alquanto, e se qualcuno inizia a raccontare: “aumentiamo l’iva per accogliere i fratelli migranti” la maggioranza degli italiani diventerà talmente accogliente da far sembrare il KKK un il fan club degli sfegatati per Ciccio Bergoglio. Da notare, fra le righe, anche un’altra verità che non si voleva ammettere: il “modello riace” funziona finché ci butti soldi, non è un modello capace di tenersi in piedi da solo.

(…)«L’aspetto grave è che abbiamo le armi spuntate. Non abbiamo cioè ammortizzatori sociali adatti per far fronte a quella che si prospetta come una grande vertenza italiana», spiega Sabato. Il ministero del Lavoro di Luigi Di Maio ha appena pubblicato una circolare in cui autorizza la cassa integrazione straordinaria per le imprese appaltatrici di servizi di pulizia e mensa, ma non per i lavoratori che operano con i migranti. «Dopo l’accordo raggiunto per il contratto di solidarietà al Cara di Castelnuovo di Porto, non è stata prevista né cassa integrazione né ammortizzatori per la ricollocazione di queste persone», conferma Sabato. Lavoratori che forse, a questo punto, si ritroveranno a chiedere il reddito di cittadinanza. O, tutt’al più, a fare i navigator.

Il caso della bambina a tonno e crackers

“Dal Vangelo secondo Matteo 6,1-6.16-18
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.
Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini, In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”.

Sui social impazza la discussione su una bambina che, a differenza dei compagnetti, hanno dato tonno e crackers come pranzo invece che del pranzo per tutti gli altri perché i genitori non hanno pagato la mensa. E un calciatore ha deciso di pagare lui.

Per onestà intellettuale pare che il comune sia arrivato a tale decisione dopo aver tentato di contattare la famiglia, averle presentato le agevolazioni possibili e un lavoro socialmente utile. La famiglia non ha risposto. E il comune, a guida leghista, ha deciso di interrompere il servizio mensa per la bambina, che chiamerò Anna, nome di fantasia.

Ci sarebbero un bel po’ di riflessioni da fare: la prima è che può sembrare crudele prendersela con una bambina perché i genitori non pagano ma, imho, usare una bambina come “pretesto” per evitare le conseguenze delle proprie azioni  è peggio. Se oggi si chiude un occhio su Anna, domani cosa si risponderà ai genitori di Bruno, Carla e Danilo quando chiederanno perché gli occhi son stati tenuti puntati sui loro figli? La domanda “perché Anna sì e Bruno no” è una domanda abbastanza spinosa oltre a diventare uno spot per chi urla prima gli italiani.
Senza considerare che se anche i genitori di Bruno, Carla e Danilo smettono di pagare “perché non se la si può prendere contro i bambini”, domani la mensa chiude per tutti o il comune si trova un bel buco in bilancio. Buco che poi finiscono a pagare tutti.

Seconda riflessione: un calciatore è libero di fare la carità come e quanto vuole, ma parimenti il padre di Bruno, che magari fa i salti mortali per pagare il contributo mensa al figlio, ha tutto il diritto di risentirsi perché si aiuta solo “il caso pietoso montato dai media”.

Terzo: la costituzione, tanto invocata quanto misconosciuta, dice chiaramente che tutti devono contribuire secondo le proprie possibilità. Se non si contribuisce e si fanno orecchie da mercante alle proposte d’aiuto allora è ipocrita lamentarsi delle conseguenze.

Quarto: azioni simili son state fatte da giunte comunali di diversi orientamenti politici; lega, m5s, pd. Quindi incolpare questo  o quel partito di una decisione comune a tutti è abbastanza forzato.

Ultima riflessione; mi ricollego a questa notizia ed a questo commento, quando mi ero beccato del grillino, le differenze esitono e i bambini non sono scemi, le notano. Notano l’utilitaria scassata della madre di Anna e notano il puttan-suv del padre di Zenobia… educarli ad una eguaglianza di facciata ed a non accettare che ci sia qualcuno che ha più, più capacità economica, più bravura negli sport, più bravura a scuola, significa tirar su futuri esauriti convinti che il mondo intero complotti contro di loro non riconoscendo il fatto che son più migliorissimi in tutto.
Quella è la fucina della gente che pretende di essere più virologa di Burioni, più economista di Draghi, più allenatrice di Allegri…

Alcune riflessioni a margine della vicenda Montanelli

Stavo leggendo le varie polemiche sorte riguardo all’imbrattamento della statua di Montanelli da parte delle femministe del movimento “non una di meno”, qui sul post un riassunto della vicenda. Alcune riflessioni a margine.

Lo strabismo nel vedere le colpe

Montanelli ha sposato una ragazza di 12/14 anni, come riportato nel post, acquistandola dal padre, per avere rapporti la madre ha dovuto deinfibularla, e il suo comportamento era prassi sia dei soldati italiani, sia dei soldati autoctoni. Tutto ciò fa pensare che all’epoca, i matrimoni con ragazze di 12/14 anni fossero la prassi per l’etiopia. Ok lo sdegno verso montanelli ma due parole su genitori che vendono le figlie o sulla barbarie dell’infibulazione le vogliamo dire? Nelle polemiche successive si è parlato del comportamento dei soldati, dei gas e delle porcate del fascismo ma non degli argomenti sopra riportati. Perché? La risposta che mi do è che nella vicenda vedo lo stesso strabismo che vedo riguardo alla prostituzione delle immigrate; tantissime si stracciano le vesti perché bravi padri di famiglia cattolici e che votano salvini vanno con prostitute minorenni costrette a prostituirsi in strada ma non vedono che esiste una catena logistica che prende quelle ragazzine dalla nigeria per sbatterle in strada in italia, catena logistica che riesce a scavalcare le “reti di accoglienza” messe su in italia per aiutare i minori “migranti” (qui).
Ok deplorare il comportamento di acquistare come moglie una 12-enne, ma perché non si fiata su una civiltà, una cultura, che considera normale vendere come moglie una dodicenne.

lo sversare letame in testa come simbolo del progressismo

La solita, stupida, moda amerrigana importata in italia; anche in america ci son stati movimenti agguerriti che hanno chiesto di levare questa o quella statua perché “offensiva”. Certo prendersela con statue o con la storia celebrando veementi processi e pronunciando sentenze di condanna è una figata: ti permette di sentirti progressista, ti fa credere di essere un eroe in lotta contro il male ma poi ti lascia abbastanza tempo libero per andare agli apericena equosolidali di lotta. Non ti costringe a dover dormire all’addiaccio con il rischio di prendersi qualche schioppettata.
Peccato che se sversi troppo letame poi ottieni come risultato che parte del letame viene “reso al mittente” e che abitui la gente a sentire la puzza di merda. Molto dello sdoganamento del fascismo è conseguenza del vedere fascisti ovunque.

Il pensiero binario

Giudicare una persona è complesso, bianco puro e nero puro non son mai presenti, hai sempre una certa gradazione di grigio. E questo vale per tutte le persone siano esse persone comuni oppure grandi della storia. Se si comincia a ragionare che basta un solo puntino nero per trasformare un foglio bianco in un foglio completamente nero, allora non ci si stupisca poi che tutti siano neri. Macchie esistono ovunque, ed ancora di più se si misurano le azioni di personaggi storici con il metro di oggi. Per dire, con la sensibilità di oggi un Cesare, od un Napoleone o anche un Churchill sarebbero da considerare dei pazzi imperialisti. E’ sbagliato giudicare la storia passata con il metro di oggi.

Le azioni veicolano il messaggio

L’azione contro la statua di Montanelli è stata l’azione che è rimasta delle proteste dell’8 marzo. A malignare si potrebbe dire che il problema delle donne in italia siano le statue di montanelli… minchiatine in pratica. Un bel modo per “autosputtanare” le loro stesse proteste.

 

 

 

 

Perché vince e convince

Se mi chiedessero perché nonostante tutto la destra pasticciona insieme al movimento dei girotondi duepuntozero ancora non è imploso segnalerei questo articolo:

Sorgente: È un popolo ‘povero e ignorante’ quello che fa il baciamano a Salvini – Il Fatto Quotidiano

“Salvini non mi ha dato niente. Ho detto solo ‘Salvini dammi il reddito di cittadinanza‘. Ho fatto un gesto d’amore perché non ho visto mai un presidente così, per me è bravo. Siamo migliaia di disoccupati e per me ha fatto una cosa buona. Ho votato pure Pina Castiello (Noi con Salvini, ndr) perché il padre sta qua e ha detto non preoccuparti ti danno da mangiare con il reddito di cittadinanza”.

Sono le parole di Francesco, l’uomo che ha fatto ad Afragola il baciamano a Salvini. Senza vergogna ma con fiera disperazione le ha pronunciate davanti alle telecamere di Fanpage.it. Parole che contano più di quel baciamano. Francesco è un ambulante. Fa questo mestiere da 30 anni. Ha fatto anche il carpentiere in nero. “Ora vendo solo due calzini – aggiunge Francesco a chi lo intervista – e basta. Salvini è un bravo governatore e che Dio lo benedica e che ci dia i soldi per il reddito di cittadinanza”.

Gente che ha fame e che non sa come sbarcare il lunario; a rigor di logica dovrebbe essere la gente di cui la sinistra si dovrebbe prendere cura, per elevarla e farla uscire dal fango. Proposte per farlo? Se uno sta morendo di fame benedice la mano che lo sfama. Stefano Disegni aveva descritto magistralmente la situazione in questa strip; ha capito cose che invece a sinistra non capiscono per niente: servono proposte e non solo mere proteste.

Le parole di quest’uomo riassumono alla perfezione il problema di questo Paese: a votare Salvini è un popolo di poveri e/o ignoranti. Lo scrivo con rispetto ma va detto. Francesco fa parte di quei 5 milioni e 58 mila individui che vivono in povertà assoluta. Sono i disperati del Sud e del Nord: quelli che non arrivano a fine mese; coloro che non hanno certo i soldi da spendere per comprarsi un quotidiano; quelli che sperano in un salvatore chiunque esso sia; quelli che se la prendono con i migranti, senza capire che sono poveri, non certo perché arrivano in Italia dei disperati come loro. Ho vissuto in un quartiere difficile della Sicilia e ho visto con i miei occhi politici che portavano pacchi di pasta nei quartieri più poveri. Salvini non porta pacchi ma insieme ai Cinque Stelle porta il “pacco” del reddito di cittadinanza. E a Francesco interessa solo quello. Di ciò che viene fatto per il nostro Paese a Francesco e agli altri come lui non interessa. Sono, purtroppo, “egoisti”.

Ecco l’identikit di chi vota il ministro dell’Interno che mostra al popolino la divisa: povero, senza cultura, semi- analfabeta, ignorante, cattolico. Lo dico senza puzza sotto il naso. Quel “Dio lo benedica” si sposa alla perfezione con il Salvini che mostra il rosario e il Vangelo. E poi tra la folla c’è chi urla “Togli la scorta a Saviano” senza mai aver letto il suo Gomorra, magari. Al Sud sono questi a inneggiare al “Matteo nazionale” e al Nord sono un popolo di piccoli e medi imprenditori ignoranti. Gente che sul comodino non ha un libro, gente che lavora otto-dieci ore al giorno; sono quelli che hanno la fabbrichetta e la domenica vanno a Messa con il vestito della festa; sono quelli che hanno la badante peruviana, la domestica filippina ma non vogliono i migranti.

Ecco la summa degli errori della sinistra: il classismo, “votano poveri e/o ignoranti”, accuse di egoismo invece che riconoscere che esiste un problema, mettere insieme il pranzo con la cena, tanto autocompiacimento di essere la parte migliore. Cioè se hai fame hai poco tempo per disquisire sui massimi sistemi, e l’accusarlo di non aver riflettuto abbastanza sulla monade hegeliana perché pensava a cosa mettere nel piatto è il modo migliore per far sì che non ti voti.

L’essere solo placcati cultura, ignoranti che si presentano come colti ma appena scavi un poco salta fuori l’ignoranza, tanta ignoranza. Invito a leggere questo articolo e questo insieme ai commenti. La domanda: con che faccia parla di cultura, come direbbe lubrano, sorge spontanea.

L’autocompiacersi troppo per tirar fuori qualche proposta concreta da opporre a quelle di Salvini. Se hai due proposte puoi decidere, se ne hai solo una perché dall’altra parte sono incapaci di tirarne fuori una che una, per forza o per piacere devi scegliere l’unica proposta presente.

Come qualche persona, di sinistra come Luca Ricolfi, ha notato che presentarsi come i colti buoni contro i buzzurri cattivi ed insultare non solo i politici avversari, ordinaria amministrazione, ma anche gli elettori degli altri partiti è il modo migliore per convincerli a non votarti mai. Al più astenersi schifati.

Padre Maurizio Patricello, parroco che vive vicino ad Afragola sull’Avvenire ha scritto: “Questa gente, dunque, ha accolto con entusiasmo Salvini. Tra loro c’era chi condivide la sua visione politica e chi – ed era la maggioranza – invece, ha visto in lui il ‘liberatore’. Avete letto bene, ho scritto proprio ‘liberatore‘, colui, cioè, che viene a liberarti dalla paura delle bombe, da questa maledetta camorra che non vuol morire, che s’impegna a riportare alla normalità la tua città. In un paese dove lo Stato è rimasto assente per tanti anni, dove il clan egemone controllava tutto, dove non si muoveva foglia che il clan non voleva, la visita del ministro dell’Interno è più importante di quanto si possa credere. E se tra la folla, un uomo qualsiasi sente l’impulso di baciargli la mano, pur non condividendo il gesto, lo capisco”. Peccato che non sarà Salvini a liberare questa gente dalla povertà, dalla camorra e dall’ignoranza.

E chi sarà e come? I migranti sui barconi? il professor guidobaldo maria ricciardelli con la corazzata kotionkin? papa Ciccio primo?

Alla lista di sopra aggiungerei anche: il demolire quanto fanno gli altri perché è sbagliato senza però proporre una cosa che una di giusta da fare in alternativa.

Certo parlare di popolo buono opposto ai Vozzi buzzuVVi pVoletaVi che non amano la coVazzata Kotionkin aiuta a sentirsi migliori, ma porta inappellabilmente alla batosta elettorale; cosa che mi spiace perché senza una buona opposizione non può esistere un buon governo.

Speriamo che a sinistra qualcuno si svegli e si accorga che si stanno ripetendo, paro paro, gli stessi errori che hanno cementato alla cadrega Berlusconi.

Abbiamo un precedente…

Stavo leggendo le polemiche sulla “schedatura” degli scienziati e riguardo alle nomine fatte tenendo conto delle simpatie politiche. In italia non si comprende il senso di “regola generale” ma come al solito “il mio culo” è misura di tutte le cose; ovvero se mi conviene la tesi “A” trovo mille giustificazioni validissime per sostenerla, se invece conviene la tesi “NOT A” ne trovo altrettante.

Questo è un titolo di repubblica del  29 novembre 2018

Gian Carlo Blangiardo designato all’Istat, è polemica: “È di parte, non può fare il presidente”
Il nome designato dal Consiglio dei ministri – il demografo Gian Carlo Blangiardo – solleva perplessità e proteste. I sindacati interni chiedono al Parlamento di bloccare la nomina: “E’ leghista, mette a rischio indipendenza e imparzialità dell’istituto”. Ma lui intanto scrive editoriali e suggerisce politiche per la natalità

“è di parte e non può fare il presidente.”; questa è stata la crepa nel muro che ha aperto la porta alle schedature; se alla proposta l’opposizione avesse risposto forte: contano le competenze e non le tessere politiche oggi la ministra Grillo avrebbe pochi appigli per le sue schedature. Siccome invece si considerano le competenze and le tessere politiche allora si torna alle solite lottizzazioni stile prima repubblica, e quindi il ministro deve sapere per poter rispettare il “manuale cencelli”.

Se si fa saltare una regola, tale regola non funziona più, non la si può “attivare” o “disattivare” a comando; questo molti cervelli di criceto hanno estrema difficoltà a capirlo.

Prendiamo ad esempio anche le polemiche sul responsabile scuola della lega

Il responsabile scuola della Lega ha la terza media. Ed è capo della Commissione Istruzione
Il senatore Mario Pittoni ha scritto per il Carroccio la riforma che dovrebbe archiviare la Buona scuola. Ma nel curriculum, scritto a penna, non ha mai chiarito quale fosse il suo titolo di studio. E ora spiega: “Quello che c’è da sapere non si impara sui polverosi libri”

Apparentemente sarebbe da attaccare a testa bassa… eppure, anche su twitter, all’aprirsi della polemica, è bastato citare i “dottorati di ricerca” del ministro Valeria Fedeli per far cessare completamente qualsiasi tread.

Vale anche nel verso opposto: invitare i sindaci a non applicare la norma sulle unioni civili è grave tanto quanto invitare i sindaci a non applicare il “decreto sicurezza”.

Servirebbe una seria riflessione; capire che nessuno è senza peccato e decidere di “scrivere” e rispettare le regole, perché se usi la “regola” come un maglio poi il maglio potrebbe essere usato anche contro di te. Emblematico il caso Argento: prima si lottava perché una accusa di molestie fosse sufficiente per una inappellabile condanna dell’accusato, vedi Brizzi, poi quando questa regola, caldamente sostenuta dalla Argento è stata usata contro di lei è repentinamente arrivata la conversione sulla via di Damasco.

E credo che tanti casi simili ne capiteranno a bizzeffe in futuro…

 

la morte del metoo

Già la vicenda di Bennet, che aveva coinvolto il primo alfiere del movimento ha dato un pessimo colpo alla credibilità, adesso penso che l’alfiere l’

Sul fatto quotidiano, sezione gossip, è apparsa questa notizia Asia Argento irrompe sul palco al concerto di Salmo con una valigetta piena di soldi: “Ho proposto a questo ragazzo 20k per fic***lo dentro” [VIDEO] – Il Fatto Quotidiano.

Colpo di scena durante il concerto di Salmo domenica sera a Roma: mentre il rapper stava cantando il brano “PXM“, a sorpresa è salita sul palco Asia Argento, con in mano una valigetta piena di soldi. “Io ho proposto a questo ragazzo 20k per ficcarmelo dentro. Voi accettereste?”, ha scherzato l’attrice. Il riferimento è alla proposta che, con ironia, l’attrice aveva lanciato qualche tempo fa a Salmo: “Ma se rilancio con 20k, me lo dai? Pensaci ti aspetto”, aveva scritto commentando una foto di @lebonwski su Instagram dopo aver sentito il “dissing“ che Salmo le fa proprio in PXM, dove canta “Se penso ad Asia Argento sono ricco dentro / perché manco se mi paga glielo ficco dentro“.

Che dire? Alla prossima manifestazione sarà divertente chiedere: “ma come mai, se lo fa lui di offrire 20K euro a lei per portarsela a letto è stupro mentre se lo fa lei di offrire a lui è ‘simpatia’?”  e vedere quante contorsioni fanno per tentare di rispondere.

C’è da dire che donne e uomini sono stronzi uguale, l’avere o il non avere il pisello, dal punto di vista della stronzaggine, non sono differenti. Che che se ne dica esistono stronzi ed esistono stronze.

Generalmente si associa un movimento, un partito ai suoi testimonial, e se il testimonial fa tante figure di merda la merda finisce anche addosso al partito/movimento di cui è testimonial, chiedere al dima ed al dibba per delucidazioni1. E adesso le “sostenitrici” del metoo verranno associate ad una tizia, tizia da loro esaltata come una via di mezzo fra Giovanna d’Arco e Santa Maria Goretti, che è implicata, come presunta colpevole, in una storia di molestie, s’è fatta una storia con quel grande campione del pensiero filosofico di Corona (mica una mezza calzetta come Alberto Angela o Diego Fusaro) e che offre soldi per portarsi a letto rapper.  Oramai la tragedia è virata decisamente alla farsa. Una risata le seppellirà del tutto.


  1. chi di babbo ferisce di babbo perisce.