Perché è inutile dichiararsi antifascisti?

Una delle polemiche puntuali è: “ma perché politico X, di destra, non si dichiara sincero antifascita? La vicenda citata sotto lo spiega benissimo

fonte: https://x.com/AndreaVenanzoni/status/1783742890021159175?t=7ovFND4DvvUW1ddFXAxv7w&s=09

Già a gennaio, quando la candidatura era ancora solo una ipotesi, la Funaro aveva dichiarato “se Schmidt è antifascista sbaglia parte politica”.
Naturalmente, in altre condizioni, a nessuno sarebbe balenata in mente nemmeno per scherzo l’idea di definire Schmidt una sorta di fascista che fa finta di non esserlo, come da stralcio preso da
@tempoweb

Queste posizioni sono la miglior rappresentazione del perché è del tutto inutile strillare solennemente di essere antifascisti. Se la Meloni in ipotesi lo facesse solennemente, gravemente, convintamente, poi inizierebbero a dire che quelle sono solo parole e che dovrebbe invece dimostrarlo coi fatti.

E questi “coi fatti” intendono solo una cosa: la loro agenda politica post-comunista.

Un pensiero su “Perché è inutile dichiararsi antifascisti?

  1. Uno dei miei soci era di destra, finchè votava (io votavo per Berlusconi, finchè votavo, ben prima che Berlusconi morisse) ma ce l’ha fatta a dire che fascismo e comunismo non esistono più, sono finiti.

    Quelli che si definiscono fascisti sono dei nazionalisti autoritaristi, quelli che si definiscono comunisti vanno dal semi-anarcoide allo statalista, ma non hanno che il nome di quello che le due ideologie furono (sì, anche il comunismo cinese del comunismo ha ormai solo il nome, è solo un’ideologia autoritaria).

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