L’Italia degli imboscati. Inabilità al lavoro e permessi, ecco tutte le carte false – Repubblica.it

Brutta cosa, abusare e straabusare di un diritto è il modo migliore affinché venga limitato o tolto anche a chi ne avrebbe veramente bisogno. Questo è un caso da manuale dove molti a furia di fare troppo i furbi finiscono a far fare a tutti la figura degli imbecilli.

Basta ricordare i casi di tanti disabili gravi e definitivi chiamati a visita di controllo. A prima vista può sembrare uno scandalo; perché rimandare uno senza un braccio o un ragazzo affetto da sindrome di down di nuovo davanti alla commissione medica pena la perdita dei benefici? La risposta è tanto semplice quanto sconfortante: perché vuoi per faciloneria, vuoi per plateale malafede, le commissioni mediche hanno certificato di tutto e di più. Non son stati rari i casi di ciechi poi scoperti patentati.

Quindi quando capitano queste situazioni non scandalizzatevi contro l’ottusa burocrazia dell’inps quanto contro i tanti furbetti della disabilità.

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L’Italia degli imboscati. Inabilità al lavoro e permessi, ecco tutte le carte false Nella sanità pubblica il 12% dei dipendenti esentato da alcune mansioni per le quali è stato assunto. A Palermo 270 netturbini con il certificato per non spazzare

(…)

Tutto molto giusto, se non fosse che anche in questo caso c’è chi se ne approfitta. Sono i “furbetti della 104”, che accertamenti medici quanto meno superficiali hanno inserito e continuano a inserire tra i disabili gravi meritevoli di assistenza. (…)

Quando un anno fa si scoprì che nella scuola Santi Bivona di Menfi, un paese dell’agrigentino, addirittura il 41% dei docenti (settanta su centosettanta) usufruiva della legge 104, il ministero dell’istruzione fece partire un’inchiesta in tutta Italia. Risultati anche qui inquietanti, e questa volta a toccare i record negativi troviamo insieme al Mezzogiorno anche il Centro Italia. Così, mentre la Sardegna è in testa per docenti di ruolo disabili gravi o parenti di disabili (il 18,3 per cento), all’Umbria va il primato del personale non docente che beneficia della legge: il 26,3 per cento. Si posiziona bene anche il Lazio, con il 16 e con il 24,8 per cento. In Veneto, Piemonte e Toscana, al contrario, troviamo il minor numero di beneficiari.

Le maglie della 104. Centro-Sud e Isole riescono dunque ad allargare a dismisura le maglie della 104, riuscendo per esempio a inserire tra i disabili gravi i figli celiaci, oppure le nonne residenti a centinaia di chilometri di distanza. C’è chi riesce addirittura a ottenere più di una 104. Se questo è il quadro generale, non è difficile capire perché soprattutto al Sud interi servizi pubblici essenziali restano solo sulla carta mentre quelli meno necessari traboccano di personale per lo più inutile. E perché gli stessi ispettori che dovrebbero verificare sul campo tutti questi abusi non di rado finiscono essi stessi tra le file degli imboscati.

 

Un pensiero su “L’Italia degli imboscati. Inabilità al lavoro e permessi, ecco tutte le carte false – Repubblica.it

  1. Esiste anche un motivo secondario: a volte cambiano i parametri per la disabilità. Mia mamma da un occhio non ci vede praticamente nulla, e quindi per un certo periodo aveva la B limitata (alla fine poteva guidare vetture al di sotto di 135 cavalli, lei che guida il Panda vecchio con i suoi 45 CV non aveva problemi). Adesso invece han cambiato le soglie e quindi ha la B normale. Guida sempre il Panda 45. Fargli guidare la mia Grande Punto fire 1.4 16V con i suoi 95 CV é impossibbbile 🙂

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