Buzzwords

Sorgente: A Strevi la prima vigna queer: “Il mio vino è un atto di rivoluzione” – La Stampa

Io non vedo nulla di rivoluzionario, vedo solo marketing, puro e semplice marketing. Usare parole alla moda e temi caldi del momento per promuovere il prodotto che si vuole vendere.

Adesso “queer” è diventato un termine alla moda come in passato lo erano diventati blockchain, duepuntozero, ecofriendly etc. etc. e innumerevoli altre parole divenute di moda e usate solo per promuovere il prodotto.

Sul caso dello studente arrestato in florida

Direi che sulla vicenda se ne conosce ancora poco e quel poco è anche di parte. Ci sono alcune “incongruenze” come l’essere entrato a sua insaputa in uno strip club, cioè se sei lì per seguire un costoso master la lingua la dovresti conoscere bene, non sei il provincialotto imbrogliato da “falsi amici” linguistici.

Per il resto è noto il modus operandi della polizia, piaccia o no in america le armi son molto diffuse e non è raro che qualche esagitato ne tiri fuori una; per questo la polizia tende a “mettere fuori combattimento” chiunque non collabori anche perché, in quei momenti concitati, non sai chi hai davanti e non sai come possa reagire.

Ha corso comunque un grosso rischio ed è meglio che mammà gli spieghi una o due cose su come ci si sta al mondo, che non è il mondo dei puffi…

fake news e yemen

Stavo leggendo le notizie sulla vicenda degli italiani bloccati a socotra; mi ha colpito la discrepanza fra questi due articoli.

Open: Tajani sgrida i turisti bloccati a Socotra: «Scelta imprudente». La tour leader sbotta dallo Yemen: «Ma quale guerra civile, solo una perturbazione»
https://www.open.online/2024/05/04/yemen-turisti-bloccati-socotra-yemen-tajani-vs-giulia-premi/

Corriere della Sera: L’infermiera bloccata in Yemen con altri 30 turisti italiani: «Dipendiamo da loro per acqua e cibo, cresce la paura» https://corrieredelveneto.corriere.it/notizie/belluno/cronaca/24_maggio_04/l-infermiera-bloccata-in-yemen-con-altri-30-turisti-italiani-dipendiamo-da-loro-per-acqua-e-cibo-cresce-la-paura-972139a3-0cd1-4942-a5ed-22bc2b59bxlk.shtml

Che dire? i due articoli sono in contrasto fra di loro, quindi o l’uno o l’altro ha scritto qualche “libera interpretazione” di troppo.

Che dire? Mi sembra strano che per voli spostati si debba muovere la Farnesina, soprattutto se la situazione è sotto controllo come dicono. Per il resto, leggendo come sta venendo seguita la vicenda sui media, visto che la Farnesina si è mossa tutto sommato bene ed ha fatto altrettanto bene a ricordare che certe mete sono sconsigliate, si stia cercando di minimizzare.

Scelta imbecille, a mio avviso, perché potrebbe convincere qualche altro idiota a riprovarci. Btw, ricordo che quando si parlava di vaccino si parlava di non curare chi non si voleva vaccinare esponendosi volontariamente ai rischi; chissà cosa si penserebbe se tale modus operandi venisse adottato anche in queste situazioni.

zappe sui piedi

Stavo leggendo le reazioni alle ultime due campagne su X del PD; una su Vannacci per farlo ignorare https://publish.twitter.com/?url=https://twitter.com/pdnetwork/status/1784174405993607173#, l’altra contro il “vota Giorgia” della Meloni https://twitter.com/pdnetwork/status/1786369824215409112.

Adesso io mi chiedo la ragione di questi due autogol; far diventare virale un post “ignora Tizio” è il modo migliore per far conoscere Tizio, il secondo è il solito vizio di convincere insultando gli elettori: se voti noi sei bello/buono/inclusivo/etc. etc. e se voti gli altri sei un cattivo/razzista/novax etc. etc. sistema efficacissimo per convincere chi non vota PD a continuare a farlo.

Le risposte possibili sarebbero tre; la prima è che i social media manager abbiano iniziato una carriera di sperimentatori di sostanze psicotrope, le altre due sono: non possono parlare delle loro proposte perché nelle loro liste c’è tutto e il contrario di tutto. Prendiamo la questione ucraina, cosa succede se ai candidati viene posta qualche domanda sulla guerra? Se sia giusto sostenere l’ucraina o no? Il partito è per continuare il sostegno, la Strada invece no. Oppure la 194, cosa ne pensa Tarquini? Un partito che candida persone contro le sue intenzioni, non è un buon biglietto da visita e un valido motivo per convincere gli indecisi. Per la cronaca è il motivo per cui la grande vittoria annunciata del 2006 divennne una risicatissima vittoria al fotofinish. Quindi creiamo un babau, vannacci, e iniziamo a spararci pose da eroici partigiani che lottano contro il mostro.

L’ultimo è quello stigmatizzato da Luca Ricolfi: il voler stuzzicare l’ego del potenziale elettore di sinistra rafforzandolo nella sua idea di essere bello, colto e intelligente e che il suo voto serva per opporsi ad orde di rozzi buzzurri incapaci di apprezzare il cinema esistenzialista cecoslovacco. Peccato che tale comportamento disgusti e spiazzi chi vorrebbe altri motivi per votare, chessò qualche programma politico e respinga chi viene considerato buzzurro.

Quindi perché fare una campagna mirata alla sconfitta? L’opinione è che ci saranno da prendere decisioni “difficili”, ad esempio sul green e loro alla prossima tornata potranno spararsi pose da verginelli e ripetere continuamente, oltre al “ritorna il fascismo”, anche “eh ma se ci fossi stato io”…

E’ l’unica spiegazione razionale che posso trovare, tutte le altre sarebbero sanzionabili per ingiuria e diffamazione.

Dannate quote

La questione è semplice, la legge è chiara: se in un settore un sesso è rappresentato meno del 30% scattano le quote per portarlo almeno al 30%.

Ed esistono settori in cui le donne son predominanti, quindi anche in quei casi scatta l’obbligo di ribilanciare. Si tratta della legge; quello su cui molti dovrebbero riflettere è che le leggi si applicano sempre, non possono essere applicate parzialmente o solo quando conviene.

Sorgente: Concorso presidi, arrivano le quote blu per i candidati maschi. Il ministero: come funzionerà a parità di punteggio – Open

Per il ministero dell’Istruzione ci sarebbe uno squilibrio di genere tra le cariche dirigenziali negli Istituti scolastici. In sintesi: troppe donne presidi. La soluzione? L’introduzione – scrive il Corriere della Sera – delle cosiddette «quote blu» nei concorsi per dirigenti scolastici.

Faccio notare l’attacco. Delle due una, o il ministero ha detto una cazzata ma allora mi aspetterei una statistica che lo smentisce, chiedere il totale di presidi maschi e presidi femmine per regione non impatta con la legge sui dati personali, oppure ha fatto i conti esatti e il numero di dirigenti scolastici maschi è inferiore al 30%. Quel “per il ministero ci sarebbe” porta a pensare invece che il ministero si stia inventando i dati.

Nell’articolo 10 della bozza del bando si legge: «Considerate le percentuali di rappresentatività di genere in ciascuna regione, viene garantito l’equilibro di genere applicando nelle regioni Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto, in cui il differenziale tra i generi è superiore al 30 per cento, il titolo di preferenza in favore del genere maschile in quanto meno rappresentato», scrive il Mim. Nella pratica, in quasi tutte le regioni d’Italia – in caso di parità in graduatoria – verrà data priorità al candidato uomo rispetto alla sua collega, poiché di un genere sotto rappresentato nel mondo scolastico. Si tratta di una conseguenza del decreto del governo Meloni, datato giugno scorso, che introduce le regole per il «riequilibrio di genere nella pubblica amministrazione». Sulla questione è intervenuto il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli, che all’Adnkronos ha specificato come all’epoca furono accolte le quote rosa «ora accogliamo quelle blu: è positivo», il commento di Giannelli.

Beh una legge che stabilisse che le quote scattano solo nel caso siano “rosa” finirebbe cassata in un fiat dalla corte costituzionale. Faccio anche notare il “a parità di merito”, quindi non capiterà che Tonteddu Konk’e Linna, ultimo (e unico) uomo partecipante venga fatto vincere “per sesso”.

La risposta del Ministero
Per il ministero è però «sbagliato» e «fuorviante» dire che sono state introdotte le quote blu. «Non è stata prevista nel bando alcuna riserva a favore dei candidati di genere maschile, ma solo una preferenza che non sovverte l’ordine di graduatoria dei vincitori del concorso», la precisazione del Mim. «Nel settore della dirigenza scolastica il titolo di preferenza – conclude -, a parità di titoli e merito, potrà operare in sede di scorrimento della graduatoria a favore del candidato di genere maschile». La previsione contenuta nella bozza di bando di concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici «discende – spiega il ministero dell’Istruzione – dall’applicazione di una norma contenuta nel regolamento sull’accesso agli impieghi in tutte le pubbliche amministrazioni». Tra le modifiche introdotte c’è quella che prevede che nei bandi di concorso nelle pubbliche amministrazioni debba essere indicata, per la qualifica interessata, la percentuale di rappresentatività dei generi calcolata al 31 dicembre dell’anno precedente. Qualora il differenziale fra i generi sia superiore al 30 per cento, nello scorrimento della graduatoria per le assunzioni, a parità di titoli e merito, si applica la preferenza a favore del candidato appartenente al genere meno rappresentato». Nelle scuola: quello maschile.

Ottima risposta; non capisco il perché far polemica a meno che non si vogliano le quote solo quando convengono…

«Nel settore della dirigenza scolastica il titolo di preferenza, a parità di titoli e merito, – precisa il Mim – potrà operare in sede di scorrimento della graduatoria a favore del candidato di genere maschile in quanto in quasi tutte le regioni il differenziale del 30 per cento sul personale in servizio vede la prevalenza del genere femminile. In Sardegna, dove il differenziale è al di sotto del 30 per cento, il titolo di preferenza non trova applicazione». Infine, il ministero bacchetta i sindacati: «Appare alquanto scorretto sul piano delle relazioni sindacali che in una materia così complessa, sulla quale le organizzazioni sindacali sono state convocate per l’ informativa la prossima settimana, qualche organizzazione ritenga di dover polemizzare con l’amministrazione prima di aver ricevuto nella sede deputata tutti i chiarimenti e le informazioni del caso, dimostrando fra l’altro un non chiaro inquadramento della questione»

I sindacati polemizzano per meri motivi “politici”, capirai la novità…

“Sionisti e fascisti alleati contro la Palestina”: polemica a Cagliari

Che dire? questa vicenda la trovo emblematica di quello che oramai è diventato il 25 aprile. Alla storia si è sostituita una mitologia dove il cattivo del momento interpreta il fascista ed il buono interpreta l'”eroiken parigianen” e dove l’antifascismo viene preso come pretesto per giustificare tutto, comportamenti fascisti compresi.

Adesso pensare che israele abbia le sue colpe e pensare che i palestinesi siano più innocenti di un’infante è permesso così come è permesso il viceversa; ognuno è libero di credere qualsiasi delirio preferisca. Quello che sarebbe opportuno evitare è farsi beccare a “riscrivere la storia” per adattarla alla narrazione corrente in pieno stile 1984.

Sorgente: “Sionisti e fascisti alleati contro la Palestina”: polemica a Cagliari

«Voglio ricordare a tutti che i sionisti e i fascisti prima del ‘38 erano alleati e il fascismo italiano addestrava i sionisti per andare in Palestina, per occuparla e ammazzare i palestinesi». Sono le parole pronunciate dal palco della festa del 25 Aprile in piazza del Carmine, a Cagliari, dal rappresentante dell’associazione Sardegna-Palestina Fawzi Ismail.

Lo svantaggio del raccontare tante accuse false per incolpare gli ebrei di oggi di ogni iniquità della storia, dall’omicidio di Abele in poi, è che alla fine anche le vicende reali e le colpe reali degli israeliani vengono prese come esagerazione.

Dichiarazioni che mentre Israele ammassa i carri armati, pare, per preparare l’invasione di Rafah, scatenano la reazione di “Chenabura –Sardos pro Israele”, organizzazione cagliaritana che parla per bocca del presidente, Mario Carboni: «Contestiamo apertamente la scelta del Comitato 25 Aprile di accogliere sul palco di piazza del Carmine, in occasione della celebrazione dedicata alla resistenza italiana, un esponente di aperta ideologia filo-palestinese al quale, senza nessun contraddittorio o richiamo, è stato concesso di proferire un discorso che nega la verità storica dei fatti e ancora una volta è stato offensivo nei confronti degli ebrei e dello Stato di Israele».

Più che altro mi chiedo cosa ci stiano a fare; oramai da festa in cui si celebra la liberazione dell’italia da parte degli alleati, il 25 è la festa dei boboli obbressi contro il malvagyo bianko occidentale eterosessuale.

Per Carboni chi ha attaccato Israele «non conosce la storia o strumentalmente ha cercato di rileggerla per giustificare la sua presenza su un palco, organizzato per onorare i caduti e i combattenti antifascisti e antinazisti italiani che ed è questo un fatto storico non equivocabile, furono aiutati dall’eroica Brigata Ebraica. Un fatto innegabile, ma ipocritamente alle manifestazioni del 25 Aprile, ormai da anni, la loro rappresentanza viene ostacolata se non apertamente contestata».

Perché la storia è una cosa, con le sue luci e le sue ombre, altro è la narrazione dove il buono è sempre buono buonissimo e il cattivo è sempre cattivo cattivissimo (e questo autorizza il buonissimo a fare tutto…)

L’associazione Chenàbura «ha rinunciato ormai da tempo a partecipare a un evento che mette a rischio la nostra dignità se non anche la nostra incolumità fisica».

Non ho difficoltà a crederlo…

Perché è inutile dichiararsi antifascisti?

Una delle polemiche puntuali è: “ma perché politico X, di destra, non si dichiara sincero antifascita? La vicenda citata sotto lo spiega benissimo

fonte: https://x.com/AndreaVenanzoni/status/1783742890021159175?t=7ovFND4DvvUW1ddFXAxv7w&s=09

Già a gennaio, quando la candidatura era ancora solo una ipotesi, la Funaro aveva dichiarato “se Schmidt è antifascista sbaglia parte politica”.
Naturalmente, in altre condizioni, a nessuno sarebbe balenata in mente nemmeno per scherzo l’idea di definire Schmidt una sorta di fascista che fa finta di non esserlo, come da stralcio preso da
@tempoweb

Queste posizioni sono la miglior rappresentazione del perché è del tutto inutile strillare solennemente di essere antifascisti. Se la Meloni in ipotesi lo facesse solennemente, gravemente, convintamente, poi inizierebbero a dire che quelle sono solo parole e che dovrebbe invece dimostrarlo coi fatti.

E questi “coi fatti” intendono solo una cosa: la loro agenda politica post-comunista.

distruggere il 25 aprile…

guardate il poster; quello è logica conseguenza di una narrazione di buoni contro cattivi dove i cattivi moderni devono essere assimilati ai cattivi “storici” per permettere a chi lotta contro i cattivi attuali di sentirsi epico ed eroico come chi, a suo tempo, lottava, realmente, contro i cattivi.

Io comunque penso che se il governo intervenisse si alzerebbe alto il grido e l’accusa di censura fascista e quel manifesto verrebbe difeso a spada tratta, magari leggendo selettivamente solo l’antifascismo e saltando a piè pari il seguito.

Detto questo sarebbe opportuno che chi lotta per la memoria degli antifascisti fosse il primo a prendere le distanze da queste plateali strumentalizzazioni. Ma spesso son i primi a strumentalizzare…

De anarchia

fonte:https://twitter.com/ultimora_pol/status/1781595340321304672

🇪🇺 #Europee2024 — Roberto #Salis: “in queste ore la principale preoccupazione di Ilaria nel portare avanti la scelta della candidatura era quella di informare per primo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ciò è stato fatto quando i passi formali non erano stati ancora completati e quindi è stato informato in anteprima, come il suo ruolo merita. Per Ilaria, Mattarella si è comportato nei suoi confronti da ‘nonno affettuoso’ e voleva accertarsi di non causare alcun imbarazzo”. (Rep)

devo dire che vedo diversi punti critici nel discorso; prima considerazione, un anarchico che si candida ad un parlamento ed entra in politica, mi suona come una suora di clausura che va a recitare in un porno, un comportamento leggermente contraddittorio fra ciò che dice di essere e come si comporta.

Seconda cosa; dove è scritto che le candidature alle europee debbano essere autorizzare dal quirinale? A malignare direi che si sta giocando una partita per “mettere in imbarazzo” Gioggia rischiando però di finire a fare figure di palta in tutta Europa. Inolte cosa capita se qualche altro paese fiuta che l’europa “giocherebbe sporco” per mettere al potere un “governo amico”? Si sta giocando con il fuoco e rischiando di sfasciare l’europa.

Spero che il quirinale smentisca, almeno per salvare la faccia.