Arte, provocazione, idiozia

Stavo leggendo le polemiche riguardo al manifesto della mostra organizzata dal movimento per la libertà omosessuale Lgbt e patrocinata dal Comune. Nella locandina della Mostra Internazionale d’Arte Lgbte “La Grande Battaglia Trova Esito“, compare l’immagine di una donna grassa e nuda che calpesta un’immagine religiosa.

Ho visto l’immagine e sinceramente la trovo semplicemente brutta, non capisco cosa significhi e quale sia il suo senso oltre la mera provocazione. Ovviamente c’è stato il solito codazzo di polemiche, utili ad attrarre i riflettori, fra chi vuole un arte “irresponsabile” e provocatoria e chi invece vede nell’immagine solo una provocazione gratuita e senza nulla di artistico.  Propendo per la seconda ipotesi, mi sa che in questo caso son caduti nella fallacia del: siccome l’arte è provocatoria se qualcosa è provocatorio allora è arte. Fallacia che si smonta in 5”; “Froci di merda al rogo” scritto con la bomboletta sul muro davanti all’arcigay è provocatorio? direi di sì, soprattutto per la comunità LGBT, quindi secondo il ragionamento fallato di prima sarebbe arte e come tale dovrebbe essere tutelata e apprezzata.

Vedendo l’immagine ho pensato che la comunità LGBT in realtà viene usata come carne da cannone per scontri politici con la chiesa cattolica e come la carne da cannone, una volta che ha svolto il suo ruolo, viene accantonata con due medagliette del cavolo pronta per andare a farsi macellare alla prossima battaglia. Molte delle manifestazioni della comunità LGBT ironizzano pesantemente le cerimonie religiose cattoliche (la frocessione, la queeresima), manifestazioni che possono apparire anche mere provocazioni gratuite, come quelle che compie il ragazzino che scrive una bestemmia sui muri con una bomboletta. Perché cercare uno scontro a tutti i costi? perché disegnare la chiesa cattolica come una emanazione diretta di Sauron? perché riconoscere tutto questo potere politico alla chiesa (vista come istituzione) invece di ignorarla(1)?

La risposta potrebbe essere che la chiesa discrimina gli omosessuali e si oppone al matrimonio omosessuale, alle adozioni omosessuali etc. etc. ma mi sembra una difesa molto labile. La chiesa si oppone anche al sesso prematrimoniale, alle orge ed alla pornografia eppure pornopride non ne ho visto. E non è solo la chiesa l’unico oppositore, e quindi la questione è: “si lotta per l’idea o contro qualcuno che ha un idea opposta”?

La questione non è oziosa e spiega, ad esempio, come mai a tutt’oggi non c’è il matrimonio omosessuale, si poteva lottare per l’idea e quindi seguire la via Zapatero: leggina, magari presentata da un politico di riferimento della comunità LGBT, che stabilisce che l’essere dello stesso sesso non è causa ostativa alla celebrazione di un contratto di cui agli articoli XXX e seguenti del codice civile. Oppure si lotta contro un altra idea, la famiglia tradizionale, ma, in tal caso, il problema è cosa metterci al suo posto. Il casino matrimonio omosessuale è emblematico, se si chiede a tre sostenitori del matrimonio omosessuale cosa desiderano e cosa intendono si ottengono quattro risposte diverse. In quelle condizioni l’insabbiare tutto è facilissimo.

Un ultima nota: ci son state polemiche ma non c’è stato alcuna violenza a seguito di tale provocazione, a differenza di altri casi con altre religioni, vedi le vignette sataniche danesi. Volevano apparire martiri e invece appaiono solo cafoni; una bella zappa sui piedi per il movimento. Dovrebbero iniziare a lottare per e non fare le pedine usate da altri per andare contro.

(1) Paradossalmente il fatto che urlino che la chiesa ha tantissimo potere e muove tanti voti significa urlare che per guadagnare quei voti bisogna appiattirsi sulla chiesa. Uno spot niente male per la chiesa.

5 pensieri su “Arte, provocazione, idiozia

  1. Trovo che molte iniziative della comunità LGBT siano troppo provocatorie, cosa che provoca danni autoindotti all’immagine della comunità stessa.
    Secondo me tutte le parti in causa dovrebbero infilarsi nella testa le parole “rispetto” e “sobrio”.

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  2. @voceidealista
    parole saggissime.
    Citando Gaber “E poi ci sono i gay che han tutte le ragioni, ma non riesco a tollerare le loro esibizioni”.

    Io la mia sessualità non la metto in piazza e non vedo perché lo dovrebbe fare qualcun altro. Se la comunità LGBT si fosse battuta seriamente (con rispetto e sobrietà) per i diritti, uno alla volta (l’abolizione delle legittime, la possibilità di visita e di informazione in ospedale, l’adozione dei figli di uno dei due compagni – come da recente notizia, eccetera eccetera, possibilità di subentro nel contratto di affitto, eccetera), ci sarebbe molta meno gente che si mette di traverso.
    È chiaro che se a un Giovanardi qualunque parli di matrimonio omosessuale questo si mette di traverso. Ma svuota il matrimonio di tutti i diritti, o meglio, fai in modo che di quei diritti possano godere anche tutti gli altri. E vedrai che ti ritrovi con più diritti, rispettando tradizioni e storia.
    E anche per i Giovanardi di turno sarà più difficile mettersi di traverso.

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