Democrazia o oclocrazia?

Nella giornata dello scioperone della scuola era tutto un gran parlare di democrazia, la scuola deve essere “democratica(?)” democrazia di qua, democrazia di là. Democrazia è stata resa una “parola feticcio” forse per la vicinanza dell’approvazione dell’italicum con lo sciopero della scuola. Però questo blaterare di democrazia da una parte svilisce il concetto e dall’altra la rende l’ennesima giustificazione per i propri capricci.

Cos’è stringi stringi la democrazia? Non è altro che uno strumento per prendere decisioni, e come tutti gli strumenti ci sono i casi in cui è il miglior strumento possibile(1) e casi in cui è inutile se non controproducente. Pensiamo ad esempio nel caso della scienza, 1.000 persone che “democraticamente” decidono che la cura stamina valga non rendono stamina una cura valida; fuffa era e fuffa rimane indipendentemente da quanti ci credono.   Ai tempi di galileo la maggioranza credeva che la terra fosse fissa al centro dell’universo, eppur si muove.

Oppure pensiamo a situazioni particolari come l’esercito o una emergenza. Nel caso di una emergenza il responsabile dell’emergenza, figura prevista dalla legge 626, deve coordinare e gli altri, responsabili dell’evacuazione etc. semplici persone, devono obbedire. Una evacuazione, a causa di una emergenza come un incendio, non è una situazione tranquilla in cui ci si può sedere ad un tavolo e discutere approfonditamente su cosa sia meglio fare sentendo il parere di tutti… Quando serve rapidità di decisione la democrazia non è per niente utile.

Detto questo sulla democrazia, perché adesso nelle proteste della scuola è tutto un urlare contro l’uomo solo al comando e contro il preside “dirigente” in nome della “democrazia” ? Perché la democrazia è una droga per i tanti narcisisti convinti che il loro parere valga tanto quanto il parere di un premio nobel e che, per principio, rifiutano qualsiasi gerarchia cui loro non siano ai vertici (non ho sentito nessun docente lamentarsi del dover valutare gli studenti anzi…). Cioè finché sono io al vertice viva la dittatura, se non sono al vertice voglio la democrazia ovvero uno vale uno(3) quindi io valgo come il mio dirigente, e quindi come può permettersi di giudicarmi. Buffo però che i docenti si arroghino comunque il diritto di valutare loro gli studenti e guai se qualche esterno, invalsi ad esempio, tenta di giudicarli.

Questi son rimasugli del ’68 dove gli studenti erano convinti di essere nello stesso piano dei docenti e che “la massa”(2) avesse sempre ed in ogni caso ragione. Cioè pura oclocrazia visto che una delle caratteristiche della democrazia è una conoscenza dei propri limiti e dei casi in cui essa non è utile o addirittura è nociva; pensiamo ad esempio al caso stamina oppure alle questioni sull’euro. Se i padri costituenti hanno esplicitamente vietato, nella costituzione, i referendum in materia fiscale o di trattati internazionali è per validi ed intuibili motivi.

Gente che chiama democrazia semplicemente i loro capricci di non voler essere giudicati da altri e che gli altri debbano dar ragione al loro, infantile, desiderio di credersi quello che non sono.

(1) È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate fino ad ora. (Winston Churchill)

(2) L’oclocrazia (governo delle masse) è una degenerazione della democrazia che apre la porta alla tirannide, vedi la storia delle polis greche o quella delle signorie medievali in Italia. Strano che i coltissimi docenti italiani ignorino questo fatto, argomento dei programmi di storia di tutte le scuole.

(3) Guardacaso lo slogan del partito che più di tutti sdogana i cazzari degli scii kimici e del grande gombloddo mondiale. Che poi in quel partito uno (illo) vale uno, gli altri valgono un caz…

2 pensieri su “Democrazia o oclocrazia?

  1. Più ci penso, meno sono i casi in cui una democrazia veramente partecipata sia una buona forma di governo.
    Per esempio, chi sono io (che di trasporti non ne so un cazzo) per dire se è meglio fare il percorso A o il percorso B per una tratta ferroviaria? Come posso capire al volo vantaggi e svantaggi di uno e dell’altro percorso? Devo mettermi a studiare tecnologia dei trasporti, perdere qualche settimana e poi posso decidere.
    Poi c’è da decidere per l’energia. Stesso cinema. Poi per il sistema di trasporti per i pendolari. Poi come gestire il debito pubblico. Poi di sistemi di armamento. Poi di cantieri navali. Di gestione rifiuti. Poi di legge elettorale. Poi di trattati internazionali. Per ogni tema sono ore e ore di studio. Con il rischio che la preparazione non sia davvero sufficiente per decidere in maniera assennata.

    La realtà purtroppo è tremendamente complessa, e vantaggi e svantaggi sono spesso nascosti, oppure imprevedibili (anche da parte di chi studia la materia da anni). Far decidere al popolo, che nella migliore delle ipotesi non ne sa un cazzo (e nella peggiore è manipolato ad arte, ed è quasi sempre la peggiore) è il miglior modo per schiantarsi miserevolmente…

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    • La democrazia ideale è scegliere una persona capace di amministrare, dargli delle indicazioni in linea di massima: salvaguardia dell’ambiente, riduzione delle disuguaglianze sociali oppure maggiore competitività nei mercati e lasciarla lavorare. Lasciare che valuti lui i pro e i contro delle decisioni e decida. Ecco perché, come te, son scettico sulla “democrazia diretta”, il signor Gino del bar sport avrà il tempo, e la voglia, di leggere tutto il materiale che accompagna una proposta di legge? e farlo per ogni proposta di legge? Molto più probabile che voti solo per il titolo della legge o che si appiattisca sulle posizioni del guru politico di riferimento.
      Comunque è uno spunto interessante, se avrò tempo vedrò di approfondire il discorso.

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