Binarismo

Thread molto interessante che confuta, a mio avviso in maniera ottima, la moda del credere che il binarismo sessuale non esista e che si possa saltare arbitrariamente da un sesso all’altro.

Sorgente: Thread by @nanoscalebiomed on Thread Reader App – Thread Reader App

Il sesso biologico e il motivo per cui ci perdo tempo (a lezione e su X). Una specie di 🧵
Ho scritto ultimamente diversi post sul tema del sesso biologico e, oltre alla discussione, mi vengono segnalati anche post “para-scientifici” come questo 1/
https://x.com/marco_heffler/status/1652228781925343234

La cosa sarebbe anche divertente, se talvolta (come sopra) non venisse da persone con in CV in ambito delle scienze della vita. Approfitto quindi per discutere perchè sia importante non cadere in errori in questo campo, e perchè (secondo me) si insiste a commetterli 2/

quel thread l’avevo già commentato qui https://shevathas.wordpress.com/2023/05/01/esiste-il-sesso-biologico/

Da notare come il prestarsi a fare da “testimonial”:  “lo dice la scienzaH” a stronzate porta le persone, che non conoscono la scienza (senza H) a pensare che la scienza sia solo un mucchio di stronzate.

La prima cosa da stabilire è un principio epistemologico semplice: la Natura è totalmente disinteressata come noi la interpretiamo, lei produce “fatti”. Quindi, le nostre -sempre potenzialmente fallibili- interpretazioni non sono un capriccio ideologico, ma sono funzionali 3/
a capire e razionalizzare fenomeni; se mi si consente la licenza, “a cogliere l’essenza” dei fatti, o almeno provarci. Così è sul concetto di “sesso”. Il fatto osservabile è che la stragrande maggioranza degli organismi che si riproducono sessualmente, ovvero fondendo 4/
due cellule (gameti) con metà del corredo cromosomico a darne una con corredo completo, hanno gameti di DIVERSA dimensione. Si chiama anisogamia, ed ha un’origine evolutiva affascinante, di cui un giorno vorrei provare a parlare. Per adesso, però, rimaniamo al dato di fatto: 5/
due gameti distinguibili. Uno piccolo e mobile (es: spermatozoo) e uno grande e in genere immobile (es: cellula uovo). La definizione biologica di sesso parte da qui da più di un secolo: femminile=gamete grande e maschile=gamete piccolo. E non è un capriccio. 6/ (…)

è un fatto, come è un fatto che un trans, come Luxuria ad esempio, ha gli angoli delle anche da maschio, se si analizza il suo corredo cromosomico c’è il cromosoma Y. Le donne trans non sono donne, sono uomini che somigliano, più o meno a donne.

Vengo adesso alla confusione, involontaria e deliberata, che si fa su questi temi.
a) Esistono modulazioni del dimorfismo, assai più 18/
frequenti rispetto al sesso “tout-court”? Si. I fattori ormonali e ambientali hanno uno spettro di azione. Un esempio: mediamente le femmine della nostra specie sono meno alte dei maschi della nostra specie, ma ci sono diverse femmine più alte della maggior parte dei maschi. 19/
Invece, il colore degli occhi o dei capelli non è correlato al sesso. In ogni caso, questi tratti fenotipici variabili non prescindono dalla binarietà dei gameti, e dunque dalla definizione di sesso. 20/
Questo ha qualche rilevanza per i diritti degli individui, qualunque siano i loro tratti fisici e psicologici (fenotipi)? E’ una domanda a cui -fortunatamente- da decadi rispondiamo NO. Ma non c’entra niente con la biologia. E allora? Perchè si continua a discutere? 21/
In parte è ignoranza, evidentemente. Ma penso ci sia qualcosa di più.

Analizziamo il problema: tutta la confusione sul problema del sesso si riduce ad una confusione su aspetti fenotipici di dimorfismo sessuale. Si assume che il sesso non sia binario perchè i caratteri 22/
dimorfici possono essere legati a più fattori (genetici/ epigenetici/ormonali). Questo appare una conferma al fatto che “non ci sono ruoli prestabiliti” di natura sessuale. Io concordo con l’affermazione però…
occorre un però. Il però è che il superamento 23/
di molte predisposizioni biologiche (si pensi ad esempio al diabete genetico cui oggi si sopravvive) è figlio di conoscenza e evoluzione culturale. Vale anche per aspetti della selezione sessuale: che la femmina dei mammiferi si sia “evoluta” con maggiore istinto di 24/
accudimento della prole è un fatto, direttamente discendente dalla selezione sessuale. Non lo riteniamo utile/etico nella nostra società? Benissimo, lo condivido e dunque smontiamo la società patriarcale. Ma è un’azione culturale, non biologica. Non cerchiamo giustificazioni biologiche ad un problema etico/sociale che ci appare valido proprio perchè etico/sociale.
Identifichiamo bene l’obiettivo: la Natura, la NOSTRA natura biologica, non ci fa sconti e dobbiamo saperlo. Le nostre predisposizioni, anche le deviazioni rispetto ad esse, a livello fisico e psicologico ci sono ed è difficile comprimerle. Lo si fa solo studiando, identificando bene il problema, ponendosi obiettivi razionali e superandolo.
Sconfiggere il diabete genetico o il patriarcato non è molto diverso: la nostra evoluzione è un fatto, il nostro approccio razionale è una scelta. 25/25
Una piccola, doverosa, aggiunta: l’idea che patriarcato ecc siano “corrispondenti” allo stato di natura è TAGLIATA con l’accetta e serve solo a farmi capire. Anche la struttura sociale agricola ha MOLTI elementi diversi dalla situazione in cui si è prevalentemente formata la nostra psiche e il nostro fisico, ovvero quella dei “cacciatori-raccoglitori”.

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