Cortocircuiti

Allora fosse capitato in italia che qualche imbecille, dopo che le ha prese di brutto, avesse tirato fuori quella frase sarebbe stata un orgia di denuncie per un neofascismo di ritorno.

Siccome invece l’ha citata uno dei “buoni”, per i progressisti, occorre supercazzolare per dimostrare che Hezbollah non è fascista, vuoi che a qualche fiocco di neve venga traumatizzato dalla notizia.

Sorgente: Il capo di Hezbollah “celebra” l’attacco dell’Iran a Israele omaggiando Mussolini: «Meglio un giorno da leone che cento da pecora» – Open

A volte un’immagine dice più di mille parole. Lo sanno bene gli specialisti della comunicazione digitale. Anche in Medio Oriente. Il capo di Hezbollah Hassan Nasrallah, o più probabilmente il suo social media manager, ha postato questa mattina sul suo account X internazionale un’immagine per “celebrare” l’attacco della notte precedente condotto dall’Iran contro Israele. Vi si vede un possente leone con la bandiera biancorossoverde – quella dell’Iran, s’intende – ringhiare feroce mentre s’impossessa della preda: Israele, appunto.

Visto come si è svolta la vicenda un tenero gattino puccioso sarebbe stato molto più appropriato. Imho sotto ci son accordi sottobanco con l’iran, ti facciamo fare la parata ma, a parte le solite dichiarazioni di intenti, smetti di rompere i coglioni a gaza e ci lasci mano libera. D’altronde citando un altro motto “la politica è sangue e merda”.

Ma, almeno visto dall’Italia, l’elemento più inquietante del post celebrativo è la frase con cui viene presentata l’immagine. «Meglio vivere un giorno da leone che cento da pecora | Benito Mussolini», si legge sull’account. Un surreale omaggio al leader del fascismo italiano che mal si concilia con la retorica della “resistenza” a Israele spesso utilizzate dalle milizie arabe della regione.

In realtà mal si concilia con la retorica della resistenza cui si abusa in italia secondo cui chi “resiste” è dei buoni e chi va contro i resistenti è fascista. Visto che amano alla follia israele, santificano, e non da ieri, chiunque se la sia presa contro gli ebrei, Hitler in primis. Ma questo ovviamente è da tacere altrimenti tutta la retorica antifascista, i distinguo pelosi fra antisionismo ed anti istraele finiscono a pezzi.

Chi andrà a spiegare sino al sud del Libano a Hezbollah – o al suo staff di comunicazione – che quella frase Mussolini non la inventò affatto, ma la recuperò dalla tradizione patriottica sviluppatasi nei giorni tragici delle trincee della Prima Guerra Mondiale? Meglio non svegliare can (anzi, leon) che dorme.

Come tante altre cose prese dal fascismo, cose che ora son considerate abominio in italia. Come mai stavolta si fanno questi distinguo?

2 pensieri su “Cortocircuiti

  1. Ancora nel 1938 il regime ammetteva che quella frase (corretta era: Meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora) non era stata creata da esso. Ho (ho forse avevo: potrebbe essere rimasta a Trieste) una vecchia guida turistica dei luoghi della I guerra mondiale di quell’anno in cui c’è pure la foto della scritta, su un brandello di muro dopo una battaglia.

    Se l’Iran voleva davvero fare una rappresaglia dimostrativa, poteva caricare le testate di missili e droni con sabbia.

    "Mi piace"

  2. Toh, la foto della scritta originale è anche online, questa è la migliore che ho trovato:

    Su quella guida era riprodotta proprio questa (pare ce ne siano due, una più centrata, perchè inquadrata da due fotografi diversi nello stesso giorno).

    "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.