Il nemico del mio nemico non è detto sia mio amico…

Questa vicenda mi ricorda tanto le vicende legate all’antiberlusconismo militante italiano. Per abbattere il caimano valeva tutto anche allearsi con farabutti o far carne di porco di costituzione, leggi, prassi… Basta pensare alle polemiche sulle intercettazioni e sul “diritto di sapere”

In america è successa la stessa cosa; molti erano convinti che Trump fosse la fonte di ogni nequizia e che un’area detrumpizzata era un mondo idilliaco fatto di unicorna rosa volati che cagavano arcobaleni di zucchero filato.

Beh non è andata proprio così.

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Usa, polemiche per il sindaco islamico contro le bandiere Pride
19 Giugno 2023 – 11:55
Il consiglio comunale completamente islamico di Hamtramck, nel Michigan, ha vietato l’esposizione di bandiere Pride: democratici all’attacco

Usa, polemiche per il sindaco islamico contro le bandiere Pride
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Cortocircuito progressista ad Hamtramck, nel Michigan. La città situata nella Contea di Wayne (la stessa dove si trova Detroit), che conta una popolazione di poco meno di 30mila abitanti, dal 2015 ha un consiglio comunale a maggioranza islamica. (…) L’ascesa al potere di consiglieri comunali di fede islamica è stata celebrata al tempo dai liberal come la vittoria del multiculturalismo e dell’inclusione. Peccato che ora i nodi vengano al pettine, perché islam e istanze liberal non vanno proprio d’accordo. Soprattutto se si parla di Pride e diritti Lgbq. Come riporta il Guardian, infatti, quegli stessi elettori liberal che negli anni passati hanno celebrato un consiglio comunale ormai completamente musulmano, sono rimasti sgomenti nell’apprendere che il civico consesso della cittadina del Michigan ha votato una delibera che vieta ai residenti di sventolare banidere del Pride. I residenti musulmani che hanno partecipato alla sefura hanno esultato dopo il voto unanime del consiglio comunale.

E questo dovrebbe far capire molte cose riguardo all’integrazione; integrarsi vuol dire trovare una base condivisa su cui essere tutti d’accordo; il problema è che la base non era un nocciolo di diritti da riconoscere a tutti ma solo un comune nemico da abbattere. E per abbattere il nemicissimo si è scesi a qualsiasi compromesso. Questo è il risultato. Fa anche capire come una integrazione scriteriata “nessuno puà giudicare altrimenti è un nazi pedo terro satanista omofobo e patriarcale” si riduca ad un tagliarsi le palle per far dispetto alla moglie.

Il fallimento del multiculturalismo
Altro che paradiso progressista: il multiculturalismo non funziona e non può funzionare. Come ammette anche il Guardian, sebbene Hamtramck sia vista come un bastione del multiculturalismo, le difficoltà del governo locale e della convivenza tra residenti con valori culturali radicalmente diversi si sono rapidamente manifestate dopo le elezioni del 2015. “C’è un senso di tradimento”, ha commentato l’ex sindaco di Hamtramck Karen Majewski, di origine polacca. “Vi abbiamo sostenuto quando siete stati minacciati, e ora i nostri diritti sono minacciati, e siete voi a minacciare”. Hamtramck è stata la prima cittadina americana, nel 2022, ad eleggere un sindaco musulmano, Amer Ghalib, e un consiglio completamente islamico, formato da Adam Albarmaki, Amanda Jaczkowski e Khalil Refai.

Ma guarda un po’, ma chi l’avrebbe mai detto…

“Hamtramck continua a essere un esempio del sogno americano, grande e piccolo”, ha sottolineato al tempo l’ex sindaco Karen Majewski durante la cerimonia di giuramento”. “Oggi siamo testimoni della realtà del sogno americano. Siamo testimoni dell’opportunità di vivere in un paese dove chiunque può realizzare i propri sogni”, ha spiegato la city manager della città del Michigan durante la cerimonia di insediamento del consiglio comunale. Oggi quel sogno, però, è diventato un incubo ed è la manifestazione plastica dello scontro di valori tra una rappresenta islamica conservatrice e quella liberal-progressista dell’identity politics.

perché le politiche identitarie sono un mucchio di contraddizioni e adesso i nodi stanno venendo tutti al pettine. Non puoi sostenere che le donne trans sono donne in tutto e per tutto e contemporaneamente tutelare le “donne donne” dalle donne nate uomo. Non puoi includere chiunque lodando la sua fedeltà alle tradizioni per poi lagnarti subito dopo quando quelle si scontrano con le tue.  Alla fine i liberal imploderanno i una guerra fra bande per trovare il gruppo di obbressi più obbressi (che poi avrà diritto di opprimere tutti gli altri).

Valori inconciliabili
D’altronde come possono convivere insieme dei valori apertamente inconciliabili? Come aveva spiegato anni fa Rafaela M. Dancygier su Foreign Affairs, il problema centrale per la sinistra è questo: i gruppi di elettori immigrati più grandi e in rapida crescita provengono da paesi a maggioranza musulmana e spesso portano con sé le tradizioni socialmente conservatrici delle loro terre d’origine. Questo avviene proprio quando i partiti di sinistra si sono proclamati campioni di laicismo, cosmopolitismo e femminismo appellandosi alla loro base della classe media sempre più liberal. Il risultato è uno scontro di valori, che si svolge più spesso nelle città, dove le comunità musulmane hanno replicato i legami del villaggio, le strutture patriarcali e le pratiche religiose dei loro paesi d’origine accanto a enclave laiche e progressiste della classe media. A Bruxelles, per fare solo un esempio, oltre l’80% dei musulmani pensa che le donne dovrebbero lavorare meno “per il bene della propria famiglia”, mentre solo il 37% dei non musulmani è d’accordo.

Peccato che, siccome lo denunciava soprattutto la destra, sia diventato liberal mettersi le fette di proscitto, se non l’intero maiale, davanti agli occhi.

Dinanzi alle critiche dei residenti e delle associazioni Lgbtq, il sindaco di Hamtramck, Amer Ghalib, ha spiegato che “i nostri residenti sono tutti ugualmente importanti per noi, e continueremo a servirli allo stesso modo senza discriminazioni, favoritismi o trattamenti preferenziali per alcun gruppo. Il governo della città rimarrà neutro e imparziale nei confronti dei suoi residenti”. La senatrice democratica Stephanie Chang di Detroit (Michigan) ha attaccato l’amministrazione comunale: “Ai membri della comunità Lgbtq+ di Hamtramck e alle loro famiglie, sappiate che avete molti alleati in tutta la città e nello stato, e questo include me come senatore dello stato”.

Sì, e cosa state facendo?

6 pensieri su “Il nemico del mio nemico non è detto sia mio amico…

  1. Che il multiculturalismo sia instabile da sè lo aveva già detto Angela Merkel almeno cinque anni fa.
    Più del colore della pelle e dei capelli, conta il contenuto delle teste, ovvio. Fra chi frequenta la comunità evangelica di cui facciamo parte io e la mia fidanzata ci sono alcune coppie inter-qualcosa, ma la cultura è la stessa, per questo funzionano!

    Avete sentito l’ultima sparata della Elly?

    Quando sento che non c’è una linea politica sorrido, di contenuti siamo pieni ma siamo bravi a coprirli con le divisioni interne.

    Tante divisioni, tante fenditure da cui i contenuti sfuggono lasciando una scatola vuota. Motivo per cui in ditta tutti i soci e le relative famiglie non sono andati a votare!

    Ho visto citato l’arancione: lui ha esagerato dicendo che la pandemia sia stata provocata intenzionalmente, ma il Sunday Times qualche settimana fa ha parlato di responsabilità cinesi… Io non ho tempo (due ditte clienti cercano di riaprire e dobbiamo sistemarne le sedi), se volete, provate a cercare.

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    • beh sulla pandemia c’è stata una ridda di voci contrastanti, e spesso si è saltati immediatamente da un eccesso all’eccesso opposto, da abbraccia un cinese ai runners inseguiti da droni e auto della polizia. Potrebbe essere successo un pasticciaccio tipo chernobyl; i russi sicuramente non volevano farsi saltare una centrale nucleare ma grazie a dabenaggine e altro ci son riusciti.
      Qualcosa di analogo potrebbe essere successo a wuhan, chissà se mai conosceremo la verità.

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      • le “voci contrastanti” sono, la gran maggioranza delle volte, giornalisti che non hanno capito una mazza ma si sono sentiti in dovere di scrivere la loro dotta opinione. tipo quando george gao ha detto “non possiamo escludere che il covid sia uscito da qualche laboratorio” e le bestie ignoranti hanno immediatamente ribaltato il triviale principio “assenza di prove non è prova di assenza” con “siccome non c’è prova che è falso allora è vero”.

        va da sé che, però, la storia dell’arma biologica è una ridicola minchiata: per la semplice ragione che nessun idiota userebbe qualcosa che nemmeno lui conosce bene e di cui non ha una cura o vaccino a portata di mano.

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