Ottimo articolo di barbara. Contesto solo la conclusione: il problema non è solo l’attrarre i riflettori mediatici, ma, peggio, è il mettere nello stesso calderone lo stupro vero e la molestia goffa di cui te ne accorgi dopo 5 anni. Così come il dare del razzista a destra e a manca ha sdoganato il KKK, così dare dello stupratore a tutti farà sì che alla poveraccia, realmente, stuprata venga detto: “cos’è, ti ha chiesto se poteva flirtare un poco?”.
e con le sue compagne di merende. Innanzitutto ve lo faccio dire dall’ormai mitico Niram Ferretti, che riesce sempre a dire tutto molto meglio di me. Non lasciatevi ingannare dal fatto che all’inizio sembra parlare di tutt’altro: parla esattamente di questo.
Ecco, e ora faccio io la mia parte. Io so che cosa sono le molestie sessuali. Quelle vere. Quelle pesantissime. Quelle persecutorie. Quelle implacabili, spietate, che continuano mese dopo mese, anno dopo anno. Quelle ineludibili, che non lasciano scampo. Lo stupro no, non l’ho vissuto, ma solo perché quando mi ci sono trovata, in parte ho fatto istintivamente le mosse giuste, in parte ho avuto fortuna. Non tutte hanno fortuna. E non tutte hanno il dono di un istinto che nelle situazioni critiche – di qualunque genere – induce a fare, senza doverci pensare, le cose giuste. E si tratta di milioni di donne, ragazze, bambine, decine di milioni…
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