Astensione ed analfabetismo funzionale.

Su faccialibro e in internet girano messaggi secondo i quali Renzi, esprimendo il suo favore all’astensione verso il referendum sulle trivelle, abbia commesso un reato. Reato previsto nel testo unico delle leggi elettorali (http://www.riforme.net/leggi/testo-unico-leggi-elettorali.htm).

L’articolo nello specifico è (grassetti miei):

Art. 98

1. Il pubblico ufficiale, l’incaricato di un pubblico servizio, l’esercente di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile o militare, abusando delle proprie attribuzioni e nell’esercizio di esse, si adopera a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati od a vincolare i suffragi degli elettori a favore od in pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati o ad indurli all’astensione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire 600.000 a lire 4.000.000.

Da notare che, affinché ci sia il reato, la legge prevede espressamente l’abuso delle proprie attribuzioni e la costrizione dell’elettore, senza costrizione non c’è reato. Quindi ciò che ha affermato renzi è perfettamente legittimo, avrebbe commesso reato se avesse costretto qualcuno all’astensione. Capirlo dovrebbe essere semplice. Invece moltissimo condividono i messaggi o basandosi solo sul titolo, pessimo vizio, o avendo anche letto la legge ma non avendola capita. In questo caso abbiamo un esempio lampante di “analfabetismo funzionale”. L’ultima alternativa è invece il “lancio della merda contro il ventilatore“, cosa che non mi sentirei di escludere.

Direi che questa bufala così come la frase, infelice, di grillo di votare sì anche senza capire mostrano cosa sia una parte del corpo elettorale italiano: una massa di gonzi livorosi pronti ad esaltare chiunque fornisca loro un bersaglio ove scaricare i loro travasi di bile, anche se la menano con il fatto di essere informati, consapevoli e superiori ai telelobotomizzati che non son d’accordo con loro.

PS

A quanto pare nella bufala ci son cascati anche dei bloggher del fatto che non son semplici supporter o condivisori compulsivi ma docenti universitari. E anche qui mi pongo la domanda: analfabetismo, disinformazione o malafede?

Fra i commenti a quell’articolo ho trovato una piccola perla:

Forse però non sapevi che anche Travaglio il 18 giugno del 2009 sosteneva la necessità di astenersi dal votare al referendum elettorale per no raggiungere il quorum.
All’elenco di gruppi e persone che hanno finora scelto l’astensione per far fallire il quorum (Craxi, Cei, Pds, Zagrebelsky, CGIL a guida Cofferati) aggiungiamo dunque anche Travaglio.
Come la mettiamo? Cos’è DOVEROSO adesso?

 

 

5 pensieri su “Astensione ed analfabetismo funzionale.

    • E’ un furbone, tanto fra tre giorni quando passerà il referendum a nessuno dei suoi adepti verrà in mente di chiedere cosa ne è stato di tale denuncia.
      Adesso invece si accredita come un uomo che agisce.

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  1. “E anche qui mi pongo la domanda: analfabetismo, disinformazione o malafede?”

    Trattasi di effetto Dunning-Kruger – di cui sei vittima tu.

    Prima di pontificare su analfabetismo funzionale, impara a leggere.

    “[…] si adopera // a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati // od a vincolare i suffragi degli elettori a favore od in pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati // o ad indurli all’astensione […]”

    Fermo restando che la polemica è pretestuosa e le querele ridicole.
    Ma il motivo non è certo l’assenza di una costrizione all’astensione – piuttosto, semplicemente, è che membri del governo e delle istituzioni han sempre potuto schierarsi su questioni referendarie, rilasciare dichiarazioni e fare anche campagna attiva a favore dell’astensione, senza che si ravvisasse un abuso o un’impropria commistione con l’esercizio delle loro attribuzioni.
    Sicché non si capisce per quale motivo si debba cambiare idea proprio adesso, soltanto perché ad alcuni moralisti stava a cuore un certo risultato referendario.

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