my 2 cents sul discorso di bergoglio

da: http://www.corriere.it/esteri/15_gennaio_15/intervista-papa-bergoglio-filippine-sri-lanka-624f6434-9cab-11e4-8bf6-694fc7ea2d25.shtml

Santità, ieri mattina durante la messa ha parlato della libertà religiosa come diritto umano fondamentale. Ma, nel rispetto delle diverse religioni, fino a che punto si può andare nella libertà di espressione, che è anche quella un diritto umano fondamentale?
«Grazie della domanda, intelligente. Credo che tutti e due siano diritti umani fondamentali, la libertà religiosa e la libertà di espressione. Non si può nascondere una verità: ognuno ha il diritto di praticare la propria religione senza offendere, liberamente, e così dobbiamo fare tutti. Non si può offendere o fare la guerra o uccidere in nome della propria religione, cioè in nome di Dio. A noi quello che succede adesso ci stupisce, no?, ma pensiamo alla nostra storia: quante guerre di religione abbiamo avuto!

E quante guerre si dicevano per il dio trino ed invece chi dominava era il dio quattrino. Lo scisma di oriente, la riforma protestante, lo scisma anglicano avevano tutti un minimo comune denominatore: chi doveva cantare il la e chi doveva suonare l’accompagnamento. Lo scisma di oriente era per decidere se comandava nella chiesa. Molti duchi e baroni divennero protestanti per poter sfanculare l’imperatore. Lo scisma anglicano lo fece Enrico di Tudor per sfanculare  il re di spagna e il papa che a quest’ultimo reggeva il bordone. Gratta la religione e vedi sotto la politica.

Lei pensi alla notte di San Bartolomeo. Anche noi siamo stati peccatori su questo. Ma non si può uccidere in nome di Dio. È una aberrazione. (…) Abbiamo l’obbligo di parlare apertamente. Avere questa libertà, ma senza offendere. E vero che non si può reagire violentemente, ma se il dottor Gasbarri, che è un amico, dice una parolaccia contro la mia mamma, lo aspetta un pugno! Ma è normale! Non si può provocare.Non si può insultare la fede degli altri. Non si può prendere in giro la fede. (…) Ogni religione ha dignità, ogni religione che rispetta la vita e la persona umana, e io non posso prenderla in giro. Questo è un limite. Ho preso questo esempio per dire che nella libertà di espressione ci sono limiti. Come quello della mia mamma».

No, la battuta di Sua Santità non mi è piaciuta per niente. Se ti danno uno schiaffo porgi l’altra guancia dov’è? Il perdono cristiano, il vogliate il bene dei vostri nemici? Posso capire il punto di vista che è scorretto offendere le credenze religiose ma il “lo aspetta un pugno” mi sembra tanto una giustificazione per la violenza. No, da credente il pugno lo giustifico solo se necessario a difendere se stessi o meglio un altra persona. E’ vero che la libertà di espressione ha dei limiti ma son limiti dati da altre libertà e altri diritti non paletti messi da qualche ente superiore.

Santità, c’è molta preoccupazione nel mondo per la sua incolumità. Secondo i servizi americani e israeliani il Vaticano sarebbe nel mirino dei terroristi islamici, sui siti fondamentalisti è comparsa bandiera dell’Islam che sventola su San Pietro, si teme anche per la sua sicurezza nei viaggi all’estero. Lei non vuole rinunciare al contatto diretto con la gente. Ma a questo punto crede che sia necessario modificare qualcosa nei suoi comportamenti e nei suoi programmi? C’è anche timore per l’incolumità dei fedeli che partecipano alla celebrazioni, in caso di attentati. È preoccupato per questo? E più in generale, secondo lei, qual è il miglior modo di rispondere a queste minacce degli integralisti islamici?
«Il miglior modo di rispondere è sempre la mitezza. Essere mite, umile, come il pane, senza fare aggressioni. Io sono qui, ma c’è gente che non capisce questo. A me preoccupano i fedeli, questo mi preoccupa. Ho parlato con la sicurezza vaticana, con il dottor Giani che è incaricato di questo (Domenico Giani, comandante della Gendarmeria vaticana, ndr) e mi aggiorna su questo problema. Questo mi preoccupa. Ho paura? Lei sa che io ho un difetto, una bella dose di incoscienza. A volte mi sono posto una domanda, ma se a me accadesse qualcosa?, e ho detto al Signore: chiedo una grazia, che non mi faccia male, perché non sono coraggioso davanti al dolore. Sono molto timoroso. Ma so che si prendono cura, le misure di sicurezza sono discrete ma sicure».

Buona risposta ma il minacciare non è provocare? tirare pugni rimanendo miti? Mah… Mi sembrano risposte ambigue ed ipocrite, vero che se si provoca c’è una reazione ma parimenti è vero che tale reazione non può essere giustificata dalla provocazione. Se Dio è onnipotente saprà farseli gli affaracci suoi e tirare qualche fulmine sulla testa dei miscredenti che gli stanno sulle divine palle?

 

5 pensieri su “my 2 cents sul discorso di bergoglio

  1. Sono i problemi della scelta del ”parlare a braccio” come modus operandi standard.
    Dice ”Non si può offendere o fare la guerra o uccidere in nome della propria religione… non si può uccidere in nome di Dio”.
    Quindi non giustifica la violenza.
    Dice anche ”Il miglior modo di rispondere è sempre la mitezza. Essere mite, umile, come il pane, senza fare aggressioni.” che IMHO è vicino al canonico ”Porgi l’altra guancia”.
    Risposte corrette.

    Poi vuol fare il simpa, l’uomo della strada, da qui la battuta malriuscita. (Anche perchè, sempre IMHO, parla in italiano nonostante non sia la sua lingua madre, o sbaglio?).

    Personalmente, preferirei un Papa più austero. Ma ce lo facciamo andar bene lo stesso. Non parlava mica ex cathedra.

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